20/03/2012

Si è conclusa da qualche ora la diretta video della 18^ Maratona della città di Roma, trasmessa, per la prima volta, non dalla Rai. Per questa edizione, infatti, il monopolio si è rotto, segnando l’ingresso nel mondo dell’atletica, di un’altra rete televisiva, “La 7”. Quando qualche settimana fa ho letto la notizia mi sono molto rallegrato, se non altro perché rappresentava l’inizio di una certa “pluralità” mediatica applicata all’atletica leggera ed al running; ed anche perché le televisioni hanno fiutato che il pianeta corsa può rappresentare un potenziale bacino di business notevole, se bene “sfruttato”, per sponsor ed aziende. A trasmissione avvenuta, mi permetto, in modo sommesso, di fare qualche osservazione che vuole essere assolutamente di carattere costruttivo e di nessuna natura polemica, e chi mi conosce sa che dico il vero. Ho seguito tutta la diretta che è partita dalle 8:00. Molto bene anticipare di un’ora rispetto all’inizio della corsa, perché ha permesso di vivere l’atmosfera che si respira in zona partenza con gli atleti top ed amatori; molto efficace e pimpante l’inviata de “La 7”. Bene i supporti tecnici del Prof. Lucio Gigliotti (responsabile della Maratona azzura), di Paola Pigni e del maratoneta Migidio Bourifa (un po’ impacciato ed emozionato nella fase inziale). Azzeccata “l’intrusione” del prof. Umberto Broccoli, archeologo ed esperto di comunicazione e di Storia, che ci ha permesso rivivere storicamente i luoghi attraversati dal tracciato. Interessante il contributo dell’altro inviato, David Parenzo ed ancor di più dell’altro, podista in corsa, il cui contributo però, è stato penalizzato da qualche inconveniente tecnico di collegamento non sempre perfetto – ma ci può stare - . Sicuramente troppo spazio dedicato alle diverse rappresentanze politiche, ma ciò è anche facilmente comprensibile. Chiederete, allora, dove stiano i punti di fragilità di questa diretta? Eccovi accontentati. Credo che ci sia stato un errore di fondo evidentissimo: non dare lo spazio primario alla gara con le sue immagini, ed averlo sostituito con tutto ciò che avrebbe dovuto restare elemento di contorno, di arricchimento e di approfondimento. Insomma una sorta di capovolgimento dell’importanza dei termini. Scendo ancor più nel dettaglio. Per i primi 30km le immagini della gara maschile e femminile sono state una sorta di striminzito contorno. Le prime immagini della gara femminile si sono viste al 15’ per pochissimi secondi. Poi al 30’ altro poco di gara femminile ed al 35’ di quella maschile; per poi riproporre immagini della maschile al 55’. Ed alle immagini della gara si sono preferite inquadrature del tavolo dei commentatori (che sinceramente non servono, perché basterebbe solo l’audio), del piccolo salotto con gli ospiti politici e non solo. In pratica questo è accaduto fino ad oltre il 30km, dopo, forse dalla regia se ne saranno accorti, le immagini sulla gara sono andate praticamente ininterrottamente. Questo punto di fragilità, però, per le prossime esperienze del genere, può facilmente essere corretto. Altro punto di fragilità, però, credo sia stata la non competenza in materia del conduttore centrale: ottimo giornalista, però, privo di conoscenze dell’atletica e della maratona in particolare, e ciò non gli ha permesso di svolgere quel ruolo, che ritengo fondamentale, di maestro d’orchestra, soprattutto dei suoi commentatori tecnici che aveva a disposizione. Spero di essere stato costruttivo, rimarcando il fatto che, l’elemento centrale debbano essere sempre le immagini della gara con commento audio e inserimento, magari a schermo doppio, di altre immagini; il tutto orchestrato da un conduttore che ne sappia di atletica e di maratona, altrimenti rischia di essere fuori dal tutto e di compromettere la positività del risultato finale. Comunque, nonostante ciò, il lavoro fatto dalla emittente “La 7” è da apprezzare.