Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
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”Diario” chiude i battenti
27/03/2008
”Questa è davvero una brutta notizia per il (piccolo) mondo dell’informazione di qualità. Diario della settimana, il periodico diretto da Enrico Deaglio, chiude i battenti. Avevo letto la notizia qualche giorno fa su Calabria Ora, e l’amica Maria Teresa mi ha appena inviato una mail per informarmi di quanto accaduto. Credo che una come lei, che nel mondo della cultura e dell’informazione di qualità ci lavora, sia rimasta male almeno quanto me. Ricordo che fui tra i testimoni dell’inizio della rivista, undici anni fa. Col tempo migliorò, ma fu sempre più difficile trovarla in edicola, soprattutto con una certa regolarità. Sono onesto, negli anni me ne dimenticai. Poi la ritrovai nella sala d’attesa dello studio di un avvocato. Rimasi affascinato dalle sue “inchieste vecchio stile”, lunghe, coinvolgenti e dettagliate. La rivista non conteneva pubblicità, e questo la rendeva unica. La scommessa iniziale, quella di creare una rivista di “buona lettura” era stata vinta, eccome. Decisi di abbonarmi all’inizio di quest’anno, sicuro che una sua lettura attenta ogni settimana, mi avrebbe insegnato qualcosa e migliorato il mio stile di scrittura. Per la verità, però, la “gustai” poco questa rivista, della quale leggevo solo i pezzi più importanti, per assoluta e cronica mancanza di tempo. Ricordo uno degli ultimi numeri, in cui dopo la strage di Duisburg, dedicarono la copertina ai fratelli Pergola, o quello in cui si svelavano alcuni scomodi retroscena del G8 di Genova, oltre che le numerose rivisitazioni storiche assai interessanti. Sinceramente non credevo che quei numeri che ho conservato gelosamente nel mio comodino, certo che in un futuro neanche troppo remoto avrei trovato il tempo di leggerli e apprezzarli appieno, diventassero ben presto delle rarità, dei numeri da collezione. Ero orgoglioso di essere uno dei due abbonati a Diario dell’intero comprensorio locrideo. Lo scoprii per caso, quando in un unico legaccio arrivarono la mia copia e quella di Margherita Milanesio, sovraintendente ai beni culturali (se ben ricordo…). Ovviamente, recapitai alla Milanesio la copia di sua competenza, tramite una sua collega incontrata e conosciuta per caso a una cena al Blu Tango. La chiusura di Diario è sintomatica di un periodo buio per l’informazione in Italia. Attraverso la lettura della stampa gratuita e le iniziative commerciali delle riviste popolari (assieme ai giornali si compra di tutto : cosmetici, magliette, canotti, materassini ecc.) abbiamo capito che pubblicità non fa rima con qualità e che le buone letture si pagano e andrebbero sostenute, non solo dai lettori, ma anche dagli enti governativi che finanziano qualsiasi foglio che sia organo di partito politico e così via. Deaglio promette che lui e il suo team torneranno presto. Lo spero. E con me tutti quelli che amano le buone letture. A proposito…ma questi quattro mesi di abbonamento pagati e non fruiti? Li perderò? Ma allora è vero che «cù paga avanti, mangia pisci fetenti».
di
Gianluca Albanese
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