Pubblicazioni

Le pubblicazioni di Giovanni Certomà

  • Chi Sono
  • /
  • Pubblicazioni

Le pubblicazioni di Giovanni Certomà

raccolta di articoli e foto

Autore: Giovanni Certomà

Editore: Edizioni Il Fiorino - Modena - 2005

Prefazione: di Fabio Marri (direttore www.Podisti.net)

“Accanto alla passione per la cultura”, dichiara in uno dei pezzi qui raccolti Giovanni Certomà, se ne agita in lui “un’altra – forse più intensa - che è quella per la corsa. La corsa è libertà, rilassamento mentale e soprattutto un modo per conoscersi nel profondo”. Laureato in pedagogia, estimatore del filosofo Erminio Juvalta al punto di scegliere il cognome di lui come nickname della sua posta elettronica, autore di poesie e soprattutto professore di lettere adorato dai suoi studenti milanesi, Certomà corre da non molti anni, e pone come sua massima gioia il farlo nella nebbia di Milano, soprattutto di sera, al mercoledì e venerdì non appena la scuola lo lascia libero. Ogni domenica mattina viene poi la gara ufficiale, cui Certomà si accosta (dopo la messa prefestiva cui non manca mai), col fervore del neofita che va alla scoperta di strade nuove e di città d’arte prima sconosciute, sempre più lontano da casa: Bergamo, Brescia (“una Brescia umida e con un sole avvolto da una sorta di velo di Maya”), Cremona, Piacenza (dove la vista della neve che cade dà, a lui ragazzo del Sud, “enorme gioia e carica”), Ferrara, Roma, e via via fino a Berlino (dove ha la ventura di assistere all’abbattimento di un altro muro, questa volta sportivo: un nuovo record mondiale) e ad Atene, pochi mesi dopo Baldini, per poter dire anche lui di aver corso “la vera Maratona”, quella di Filippide o quanto meno quella delle prime Olimpiadi moderne. Disputare una maratona (o una maratonina, come sono la maggior parte delle gare qui raccontate) consente allo sportivo il contatto fisico coi grandi campioni, che negli altri sport è negato; Certomà parla dell’“emozione provata quando i top runner mi sono passati a fianco”, in una delle prime gare importanti cui prese parte, a Bergamo. E, quando i campioni sono ormai lontani, il corridore ‘normale’ scopre il piacere di “abbandonare la dimensione solitaria” e “fondersi con le dimensioni altrui”, correndo in piccoli gruppi o anche, nelle maratone di massa come Roma, trovandosi parte di “un autentico e pulsante flusso sanguigno”, scambiando chiacchiere e incitamenti così da vincere la fatica o, talora, “l’inferno climatico” e lo stress da traffico mal governato cui sono sottoposti gli atleti su strada. Il tutto nella massima allegria, tranne quando prevale un sentimento più profondo, e allora al via dei Fori Imperiali “l’emozione era talmente forte che ho creduto di piangere”, e all’arrivo nello stadio Panathinaiko “un brivido mi sovrasta e le lacrime quasi scendono”. E fuori della corsa, la sete di cultura: la cultura vera, in nome della quale Certomà insegna ai suoi studenti e ai frequentatori del suo sito ad aborrire i talk show, e preferire le meditazioni sulle pagine di Campanella o di Rousseau; quella che lascia il viaggiatore intendente “senza parole” dinanzi a un “capolavoro dell’arte” come il duomo di Cremona “illuminato in una fresca serata d’ottobre”, o “incantato” il turista nel centro storico di Ferrara, oltre tutto con la complicità del non essere solo, nel giorno di San Valentino. Nessuna malizia: la fortunata è “Giusy, mia moglie, che, oltre ad essere sempre presente in ogni attimo della mia vita quotidiana, mi accompagna sempre nelle trasferte podistiche; non si potrebbe aver di più da una compagna che, con pazienza e profondo amore, riesce a comprendere le mie uscite settimanali d’allenamento senza farmelo pesare”. Un podista coscienzioso sa anche adoperarsi in favore dei colleghi: ecco allora Certomà collaborare alla gestione della maratona della sua città

Libroitaliano

Autore: Giovanni Certomà

Editore: Editrice Letteraria Nazionale - - 1998

Prefazione: di Giuseppe Guarnieri(Docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Bologna)

Dopo l’opera “Il filosofo dimenticato. Morale e società giusta in Erminio Juvalta”, Giovanni Certomà offre al lettore una raccolta di Liriche e Massime filosofico-esistenziali. Il lettore potrebbe pensare che il Certomà sia un turista intellettuale. Non c’è dubbio che il Nostro nutra vasti interessi, ma egli intende soprattutto dare forma estetica alle idee concepite con la sua mente. Chi conosce Giovanni Certomà s’accorge subito che il suo amore allo studio, alla verità e al bene rivelano un’ansia delicata per la bellezza. Se la bellezza esprime visibilmente il bene e il vero, essi stessi sono la condizione della bellezza. Per Platone, la potenza del bene si è rifugiata nella natura del Bello. Perciò la lettura di queste poesie generano nel lettore una relazione forte di questi tre valori costitutivi dell’uomo. Sta in questa relazione lo spirito artistico di Certomà che si pone al servizio della vita in tutte le sue varie forme. Attraverso il realismo di queste liriche l’autore penetra la realtà sforzandosi di rivelare l’intimo mistero delle cose. L’intuizione artistica è un’aspirazione a dare un senso alla propria vita, a vedere la bellezza e la misteriosa unità delle cose nella loro intrinseca relazionalità. La poesia è visione, rivelazione di una realtà più profonda. Il poeta è come sequestrato dall’incanto delle cose e riesce ad esprimere il loro senso attraverso il potere simbolico della parola e del silenzio. Come esempio di questa poetica si legga la poesia “Tu”. La potenza dello sguardo e degli occhi fanno nascere in colui che è sequestrato “lo spirito, la gioia e la grande verità del reale”. Questa poesia riassume il pensiero di Emmanuel Lèvinas sul ‘volto’ come capacità etica ed estetica di suscitare la responsabilità totale verso l’a(A)ltro. Mi piace chiudere queste note di presentazione del testo con una citazione di Macario il Grande: “il luogo dove la materia del mondo si fa più direttamente trasparente alla persona è il volto, e, nel volto lo sguardo. L’uomo santificato diventa tutto sguardo. Non meno bello quanto scrive il patriarca Atenagora: “lo sguardo è un oceano”. 

* Per acquistare il testo (costo 5.00 euro) basta richiederlo all’indirizzo di posta elettronica: juvalta@libero.it.

Morale e società giusta in Erminio Juvalta

Autore: Giovanni Certomà

Editore: Laura Rangoni Editore - - 1998

Prefazione: di Giuseppe Guarnieri(docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Bologna)

Il filosofo dimenticato. Morale e società giusta in Erminio Juvalta