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Siglato il Patto di gemellaggio tra Roccella Jonica e Arco.
27/03/2008
di
Giuseppe Guarneri
Piazza S. Vittorio, quella mattina di giovedì 31 maggio, brulicava di persone con bagagli in mano, pronti per salire sui due pullman, che erano stati messi a disposizione. Destinazione: Arco di Trento. In tutto 136 passeggeri, compresi i tre autisti.
Un viaggio lungo circa 1280 chilometri, intervallato da soste necessarie per fare rifornimento di gasolio, per prendere un caffè, per consumare uno spuntino e... come natura crea: anche per risolvere qualche problema idraulico personale!
Alla fine, la meta è stata raggiunta. Quei due giorni di permanenza, 1 e 2 giugno 2007, nella regione più settentrionale d’Italia, è stata contrassegnata da una sottile pioggerellina, che non ha impedito però ai visitatori di andare in giro per scoprire le bellezze di quei luoghi: Limone sul Garda, Trento e, naturalmente, Arco.
Ma il motivo più importante di questa gita, quello per cui tanta gente dell’estremo sud si è mossa per recarsi nel profondo nord, è stato naturalmente il gemellaggio tra la città di Arco e la città di Roccella Jonica.
Già tra le due comunità era stato firmato un patto di Amicizia, esattamente il 13 ottobre del 2004, siglato dai rispettivi sindaci: Renato Veronesi e Sisinio Zito. Dopodiché si sono susseguiti scambi di visite tra la gente di Arco e quella di Roccella, durante le quali si sono allacciati rapporti di reciproca conoscenza, di amicizia e apprezzamenti per le diverse culture e tradizioni.
L’idea di questo avvicinamento e incontro, tra questi due graziosi e opposti centri dello stivale, è partita dal Vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Giancarlo Maria Bregantini durante un suo viaggio in Trentino, la sua regione. Quest’idea è stata poi posta in essere sia da lui medesimo che dal Presidente del Comitato gemellaggi di Arco, Sig. Lino Rosà, con l’appoggio e la collaborazione, naturalmente, delle relative amministrazioni comunali.
La cerimonia del gemellaggio ad Arco rappresenta il coronamento di quanto è stato tessuto in questi anni da tutti i protagonisti in campo.
Molti si chiedevano e forse si chiedono ancora: Ma a che serve questo gemellaggio?
La risposta è nelle poche parole impresse nella pergamena, in doppia copia, sottoscritta dai primi cittadini delle due comunità gemellate. Si legge testualmente: “Il Patto sancisce l’impegno delle due Città a intrattenere rapporti di amicizia, culturali, sportivi, turistici, economici ed iniziative concordate.
Più chiaro di così!
Ma i vantaggi più interessanti, che molti hanno intravisto, sono altri. Il gemellaggio con Arco rappresenta per Roccella (e naturalmente per tutta la Locride), una grossa opportunità, se si sa veramente cogliere l’occasione.
Significa avere a portata di mano l’Europa.
Arco è già gemellata con alcune città europee: Schotten (Germania), Rymarov (Repubblica Ceca), Ozimek (Polonia), Crosne (Francia) e coltiva rapporti di amicizia con diversi altri paesi della comunità, tutti presenti durante la suggestiva cerimonia del gemellaggio.
Giova ricordare che per la prima volta, non solo il sindaco di Roccella Jonica, sen. Sisinio Zito, e due dei suoi assessori, Pietro Commisso e Pino Mazzaferro, hanno avuto l’opportunità di farsi conoscere in campo europeo, ma si sono fatte conoscere anche quattro delle più attive associazioni roccellesi: “Centro per anziani”, “Gruppo micologico”, “Roccella com’era” e “ALA”, rispettivamente rappresentate dai Sigg. Italo Ranieri, Franco Fragomeli, Antonio Simone e Grazia Pellegrino, i quali hanno offerto agli amici europei (chiamiamoli tali!) doni di sicuro valore artistico e culturale.
Ciò che mancava, però, era la partecipazione dei bambini roccellesi e della locride. Il futuro della nostra terra è loro ed è a loro che, noi della nostra generazione, dobbiamo consegnare la staffetta del saper convivere con l’Europa, la ‘casa comune’ di tutti noi che abitiamo in questo continente.
Mi auguro che, da subito, famiglia e istituzioni sappia
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