Non dubitare mai di se stessi.
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CASSAZIONE: ACCATTONAGGIO MINORI, PARENTI DA CONDANNARE
27/03/2008
”Rispondono del reato di maltrattamenti - con tanto di condanna penale al carcere - gli adulti che hanno in custodia un minore e, anziché averne cura, lo mandano a fare accattonaggio sulla strada o a vendere i fazzoletti ai semafori. Lo sottolinea la Cassazione. In particolare, la Suprema Corte ha confermato la condanna a cinque mesi e dieci giorni di reclusione (pena sospesa dalla condizionale) nei confronti di un dipendente della Fiat originario del Marocco che non si era preso cura del nipotino fatto venire dal Marocco affinché potesse studiare in Italia. Lo zio, invece, si era totalmente disinteressato del piccolo e lo aveva mandato in giro per le strade di Torino, senza nemmeno i vestiti adeguati alle basse temperature, a vendere piccoli oggetti e a vivere della carità dei passanti.
Il ragazzino, per di più, doveva consegnare i magri guadagni allo zio. In seguito ad osservazioni della Polizia Municipale e degli assistenti sociali, il bambino era stato avvicinato ed aveva sfogato tutto il suo malessere e la sua tristezza per il comportamento del parente. Senza successo l’ uomo ha cercato di sostenere, innanzi alla Suprema Corte, che in base alla cultura del loro paese di provenienza ”l’ etica dell’ uomo” impone che anche un ragazzino dia il suo contributo al sostegno della famiglia. Per la Cassazione il reato di maltrattamenti in casi del genere, non può venir meno sulla base di ”opzioni sub-culturali relative a ordinamenti diversi dal nostro”. ”Tale riferimento a principi di una cultura arretrata e poco sensibile alla valorizzazione e alla salvaguardia dell’ infanzia - deve cedere il passo, nell’ ambito della giurisdizione italiana, ai principi base del nostro ordinamento e in particolare ai principi della tutela dei diritti inviolabili dell’ uomo”. Così il ricorso dello zio maltrattatore è stato respinto”.
da
Ansa.it
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