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Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento
27/03/2008
di
Marta Diotallevi
Fabriano, città di origini antichissime, famosa per la produzione della carta, è anche importante dal punto di vista artistico per la sua scuola pittorica improntata ai modi colti e raffinati del gotico cortese, di cui i principali esponenti sono Allegretto Nuzi (1315-1373) e Gentile da Fabriano. Di valore anche la piazza del Comune con il palazzo del Podestà, eretto nel 1255 in forme romanico-gotiche; il Duomo, che conserva affreschi di Allegretto Nuzi; la Pinacoteca Civica con la ricca documentazione pittorica della scuola fabrianese del XIV-XV secolo; il Museo della Carta e della Filigrana.
Il 21 aprile scorso si è aperta nella città di Fabriano la mostra ”Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento” durata fino al 23 luglio. La mostra è un grande evento in quanto la prima in assoluto dedicata al pittore ed è un’occasione irripetibile per ammirare la maggior parte delle sue tavole eccezionalmente riunite per l’occasione proprio a Fabriano. Armoniosamente accostate a raccontare la storia di quei primi decenni del Quattrocento, sono state esposte oltre 120 opere, disposte secondo un itinerario cronologico scandito dalle varie tappe della vita di Gentile, tra preziosi dipinti, oreficerie, disegni, miniature e sculture provenienti dai più prestigiosi musei di Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Germania e dai grandi musei italiani. Si possono inoltre ammirare opere dei maggiori artisti del tempo, tra cui Masolino, Masaccio, Beato Angelico, Ghiberti, Pisanello e Jacobello del Fiore. Ad Antonio da Fabriano, un artista ormai pienamente rinascimentale, viene infine dedicata una piccola sezione monografica. Saranno inoltre ampiamente rappresentati gli artisti che operarono prevalentemente nelle Marche e che da Gentile furono notevolmente influenzati, come i fratelli Salimbeni, Ottaviano Nelle e Arcangelo di Cola.
Luogo espositivo è statp il quattrocentesco edificio dello Spedale di Santa Maria del Buon Gesù che ha accolto per molti anni la Pinacoteca della città. Il rilevante numero di opere documenta l’attività del pittore che, sotto molti aspetti, anticipò, con la sua originalità, l’avvento del Rinascimento. I lavori preparatori riguardanti la mostra, svolti da un Comitato Scientifico che comprende esperti gentiliani di fama mondiale, hanno portato a nuovi sviluppi nello studio dell’artista e della stagione pittorica di cui fu indiscusso protagonista.
Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio, detto da Fabriano dal luogo ove nacque nel 1375 circa, è stato uno dei maggiori esponenti del gotico internazionale, nonché protagonista assoluto dell’arte europea del Quattrocento. La sua formazione avvenne probabilmente nel clima del gotico presente in area marchigiana, tra Camerino e San Severino, ma abbandonò ben presto le Marche, lavorando nei maggiori centri dell’Italia centro-settentrionale: Firenze, Siena, Roma, Orvieto, Perugia, ma le tappe fondamentali furono Venezia e Milano. Questo suo girovagare lo portò a conoscere ed assimilare diverse influenze dell’arte del suo tempo, nella sua pittura si riscontano, infatti, elementi di cultura francese, fiamminga e tedesca, nonché anche elementi della tradizione giottesca. Ma Gentile seppe adeguare il suo talento alle esigenze della committenza in maniera del tutto consapevole.
Fin dagli anni giovanili Gentile godette della protezione del signore di Fabriano Chiavello Chiavelli, condottiero del duca di Milano Giangaleazzo Visconti, fatto questo che gli permise di trovare ospitalità in una delle feconde botteghe artistiche più fiorenti della Lombardia di fine Trecento. Giangaleazzo Visconti, politico rapace e spregiudicato, ma governatore accorto e umanista attento, aveva creato tra Milano e Pavia una corte cui partecipavano artisti e letterati di respiro internazionale, ai quali il principe aveva messo a disposizione una delle biblioteche più importanti del tempo. Dai suoi maestri, Gentile apprese i segreti della tecnica pittorica, della lavoraz
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