A ruota libera

La nostra notte prima dell’esame

La nostra notte prima dell’esame

27/03/2008



”Riposo, divertimento, ”sballo” o sesso. Divisi, ma non troppo, gli studenti nei riguardi delle attività ”da svolgere” la notte prima dell’esame. Secondo un’indagine di Cofimp, la business school di Bologna, che ha intervistato 1000 ragazzi, la maggior parte di loro (38% dei maschi e 44% delle femmine) dichiara di studiare tutta la notte, magari davanti a macchinette di caffè fumante.

A parte gli ansiosi e gli studiosi dell’ultim’ora, cosa fanno coloro che preferiscono chiudere i libri? Molti ragazzi ammettono di concedersi una giornata di riposo: il 16% decide di non pensarci ed esce con gli amici, il 17% va a letto presto per arrivare in forma alla mattina successiva. C’è poi chi dichiara di non avere abitudini consolidate, se non quella di ”alzare gli occhi al Cielo”: il 4% dei maschi, infatti, afferma di pregare. E il restante 25% si rilassa ”fumando cannabis”. Stessa distrazione scelta dalle ragazze (15%), che però preferiscono ricorrere a metodi più ”classici” per scaricarsi: il 12% ammette di alleggerire la tensione facendo l’amore, il 17% ascolta musica o guarda un film, l’8% esce mentre ”solo” il 4% va a letto presto.

L’identikit degli universitari nasce, spiega la Cofimp, dal desiderio di ”avviare un percorso per avvicinarsi in modo originale all’universo giovanile e indagare sul mondo degli studenti universitari”. Dall’indagine sul campione di 500 ragazzi e 500 ragazze risulta, poi, che ancora oggi le differenze di genere hanno un peso anche nello studio e nella vita universitaria. Le studentesse, ad esempio, affollano le facoltà di Lettere e Filosofia, Economia, Giurisprudenza e Scienze della Comunicazione, mentre i maschi privilegiano Medicina, Ingegneria, Biotecnologie e Informatica. Gli studenti hanno sostenuto più esami rispetto alle colleghe (6% in più) ma tutti dedicano mediamente dall’una alle cinque ore allo studio quotidiano. E mentre l’84% delle ragazze preferisce studiare in gruppo, i colleghi maschi si dimostrano più solitari.

Stessa situazione per quanto riguarda la scelta della facoltà: l’80% degli studenti vengono influenzati dai possibili sbocchi professionali, mentre il 73% delle ragazze dichiara di aver orientato la propria valutazione in base agli interessi personali. E se il 18% delle ragazze ha cambiato almeno una volta facoltà, i colleghi dell’altro sesso sembrano andare avanti sulla strada intrapresa.

Due dati, infine, sembrano accomunare entrambi i sessi: un’altissima propensione alla mobilità (più del 70% del campione totale ha infatti dichiarato di essere disposto a trasferisrsi all’estero per un periodo di studio o di lavoro) e un forte spirito di volontà, che spinge la maggior parte degli studenti a svolgere un’attività part-time per mantenersi.”


da
Repubblica.it
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