Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
RADIO
AUDIO
by Certomà
en
English
German
Espaniol
Portugise
×
Home
Chi sono
Biografia
Pubblicazioni
Articoli
Articoli
Poesie
Racconti
I miei alunni
Foto
Video
A ruota libera
Contatti
A ruota libera
A Berlusconi saltano i nervi...
A ruota libera
/
A ruota libera
I MIEI ALUNNI
Racconti
Poesie
Articoli
Recensioni TV
Recensioni Film
Recensioni Libri
Bacheca
Audiolezioni
AMICI
A Berlusconi saltano i nervi...
27/03/2008
”Il nuovo governo Berlusconi ha ottenuto la fiducia. La Camera dei deputati ha votato 334 sì e 240 no, due gli astenuti. Domani toccherà al Senato. Il Berlusconi bis inizia come era iniziato il suo predecessore: con il presidente del Consiglio che suona la carica, rivendica il lavoro fatto, promette di portare a termine il programma del 2001 e quello appena scritto per rilanciare l’esecutivo. Il premier si scatena in aula, accusa l’opposizione di ”pessimismo” e ”disfattismo”, addossa al passato e all’introduzione dell’euro la situazione di crisi economica, attacca la sinistra che occupa nodi nevralgici dalla cultura alla magistratura, bolla gli elettori avversari di mancanza di senso critico e si dice certo che il popolo italiano è troppo saggio per far vincere l’Unione perché sa che in quel caso ci sarebbe meno democrazia.
Tutto questo in poco più di dieci minuti nel suo intervento prima delle dichiarazioni di voto. ”Ben cantata e ben suonata - dirà il leghista Roberto Calderoli - Berlusconi è tornato a fare il Berlusconi”. ”La riscossa è iniziata” farà eco il segretario vicario di An Ignazio La Russa. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini fa un po’ di fatica a far tornare l’ordine in mezzo al frastuono che si leva dai banchi tra gli applausi del centrodestra e il malumore sconcertato dei deputati dell’opposizione. ”Non si preoccupi - dice Berlusconi a Casini - sono abituato al clima da stadio”.
Ma il frastuono più assordante, come spesso avvenuto in questi giorni, non è negli applausi né nelle urla. E’ nel silenzio gelido che spira dai banchi dell’Udc di Marco Follini che non solo non applaude l’intervento del premier, ma nella dihiarazione di voto sottolinea, primo che ”la leadership della coalizione per il 2006 non è scontata” e, secondo, che la fiducia concessa dai centristi al governo è ”senza gelo e senza illusioni” poiché in una dmeocrazia ”la fiducia parlamentare è il plebiscito quotidiano dei governi”. Due dichiarazioni fin troppo chiare anche nel linguaggio degli ex dc: Berlusconi non è intoccabile e la fiducia il governo se la dovrà conquistare giorno dopo giorno. Per non parlare dell’idea del partito unico proposta da Berlusconi: ”Prima viene l’identità e poi la forma, prima il progetto e poi gli uomini, prima i contenuti e poi i contenitori”.
In pratica l’Udc inceppa la tattica del premier che, approfittando anche della diretta tv, tutto vuole tranne dare l’idea di essere un leader appannato. E così, dopo un inizio soft basato sulla solita analisi della difficle congiuntura e della difesa dei conti pubblici italiani e addirittura un passaggio sulla sconfitta alle ultime elezioni, Berlusconi va all’attacco. Dei media: ”Non vedo nei media degli altri Paesi lo stesso pessimismo o lo stesso disfattismo che c’è nei media italiani”. Dell’opposizione che invita ”a non andare in tv a dire che tutto va in malora. Altrimenti le profezie finiscono per avverarsi. Non si raggiungono buoni risultati con il pessimismo”. Degli elettori dell’altra parte politica: ”I nostri elettori sono più individualisti e hanno più senso critico. I vostri elettori sono più disciplinati”.
Poi va all’attacco delle parti sociali che ”devono assumersi le proprie responsabilità per il rinnovo dei contratti. Della sinistra: ”Gli italiani hanno tanto buonsenso e sanno bene che c’è una egemonia culturale della sinistra da decenni. Sanno bene che voi dominate nelle scuole, nelle università, nelle tv, nei giornali, nella magistratura, nelle procure, nella Corte Costituzionale (11 a 4) e mi fermo qui. Quindi non vorranno dare anche voi il governo e la maggioranza parlamentare, sono saggi e sanno benissimo che non ci sarebbe più piena democrazia ma una democrazia minore perché una democrazia vera si forma sul sistema dei pesi e contrappesi”.
Poi, quando gli animi si calmano a fatica, il Cavaliere torna alla carica e dichiara che il governo ”rispetterà il patto preso con gli elettori con il ’contratto<
-
Lascia un Commento
Consenso al trattamento dei dati personali D.Lgs. 196/03
Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/2003:
i dati personali, sono raccolti al fine di registrare l’Utente, di attivare nei suoi confronti i servizi richiesti e di prestare le relative comunicazioni. I dati sono trattati elettronicamente nel rispetto delle leggi vigenti. L’interessato gode dei diritti di cui all’art.7 D.Lgs 196/2003.
AUTORIZZO