A ruota libera

Governo, crisi aperta

Governo, crisi aperta

27/03/2008



” L’Udc lascia il governo Berlusconi. Garantirà l’appoggio esterno, ma la direzione del partito centrista, in poco più di due ore, ha accettato la proposta del segretario Marco Follini. Anche se non dichiarata formalmente, è la crisi. Nel primo pomeriggio partiranno le lettere di dimissioni. Oltre a Follini, lasciano l’esecutivo anche Giovanardi, Baccini e Buttiglione, il viceministro Tassoni e cinque sottosegretari: Bosi, Delfino, Drago, Galati e Vietti.

Il segreatrio dei Ds Piero Fassino chiede a Berlusconi di dimettersi oggi stesso e di aprire formalmente la crisi di governo. ”Ogni ulteriore dilazione - aggiunge - aggraverebbe soltanto la crisi del Paese e incrinerebbe ancora di più la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”.

L’annuncio del ritiro dei ministri dell’Udc è stato dato da Rocco Buttiglione: ”La direzione nazionale dell’Udc ha approvato il documento per il ritiro della delegazione dei ministri dell’ Udc dal governo”. Il ministro ha aggiunto che nel testo si ribadisce il mandato al segretario nazionale ad adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Cdl presieduto da Silvio Berlusconi”.

Il documento approvato, poi, chiede ”che si mantenga l’appoggio parlamentare alla Cdl e vincola il segretario ad impegnarsi per rilanciare con più forza l’alleanza per arrivare alla vittoria nel 2006”.

La riunione all’hotel Minerva era iniziata intorno alle 10. Follini ha proposto il ritiro dei ministri e l’appoggio esterno all’esecutivo: ”Ritiriamo la nostra delegazione al governo e garantiamo la nostra leale collaborazione parlamentare”, ha detto il vicepremier. I ministri, con l’eccezione di Carlo Giovanardi che, fino all’ultimo ha cercato di convincere il segretario a cambiar strada, si sono detti d’accordo. Alla fine anche Giovanardi ha accettato.

”Di fronte a una sconfitta elettorale e a una difficoltà politica, abbiamo chiesto una novità - aveva aggiunto Follini dal palco - Ci è stato risposto diversamente, ci è stato opposto il valore della continuità del governo e un certo minimalismo rispetto al risultato elettorale: abbiamo un’opinione diversa”.

Nuovo governo e nuovo programma, queste sono le richieste dei centristi. Alla sconfitta delle regionali, sostiene Follini, si risponde con una sterzata secca, un governo che punti sul rilancio dell’economia senza far saltare i conti pubblici. Insomma, un Berlusconi-bis. Ma il disimpegno dell’Udc non sarà totale: ”Abbiamo il dovere di assicurare la governabilità. E ci tengo a dire che rientra a pieno nella governabilità da parte nostra l’approvazione in tempi rapidissimi, anche con voto di fiducia, del provvedimento sulla competitività”.”

da Repubblica.it
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