Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
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Crisi di Governo?
27/03/2008
” La crisi di governo è sempre più vicina. Filtrano solo indiscrezioni alla fine del vertice di maggioranza convocato a Palazzo Chigi da Silvio Berlusconi, il primo vero redde rationem nella Cdl dopo la sconfitta nel voto regionale. Ma ciò che emerge è che l’Udc è sempre più convinta della necessità di un nuovo governo Berlusconi, che dia il segno di quella famosa ”discontinuità” chiesta e richiesta da Marco Follini. ”Alla maggioranza chiediamo di scommettere sulla novità ed il cambiamento”, dice il segretario dell’Udc. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gianni De Michelis.
Berlusconi-bis
Secondo i centristi, il premier dovrebbe andare al Quirinale per riavere un incarico dal presidente Ciampi. Quindi, una nuova fiducia da parte del Parlamento, sulla base di un programma di pochi punti per l’ultimo scorcio di legislatura. Altrimenti, l’Udc è pronto a ritirare i ministri, aprire la crisi nel governo e limitarsi poi all’appoggio esterno.
Sempre stando alle indiscrezioni, Berlusconi avrebbe risposto senza mezzi termini: ”Voi andate per conto vostro, poi alla fine vedremo...”. Se cade il governo - questo è il ragionamento del premier - deve essere chiaro a tutti che la responsabiltà è dell’Udc. Semmai - è sempre il cavaliere a parlare - si dovrebbe invece discutere sulle cose da fare nel prossimo anno, in modo da recuperare i consensi perduti.
Linea confermata in serata dal vicepresidente di Forza Italia, Giulio Tremonti: ”Berlusconi ha avuto la maggioranza dei voti, vuole mantenere l’impegno con gli elettori, rafforzare il governo, e vuole andare avanti fino alle prossime elezioni politiche”.
L’ultimatum di Fini
Il vicepremier è l’unico a rilasciare una dichiarazione alla fine del summit. Berlusconi deve presentarsi al Parlamento e chiedere una nuova fiducia per andare avanti. Il premier, sottolinea Fini, dovrà dire ”cosa concretamente vuol fare nel prossimo anno per il sud, per tutelare il reddito delle famiglie, per favorire la competitività delle imprese” e ”ribadire che le riforme istituzionali saranno approvate in tempi tali da rendere possibile il referendum solo dopo le elezioni politiche” e ”chiedere un voto di fiducia alla sua maggioranza”. Poi aggiunge: ”Se Berlusconi vuol cambiare qualche ministro lo faccia. Ha carta bianca, perché la novità richiesta da An deve essere nei contenuti politici non nei ministri”.
I dubbi di An
Che cosa accadrà ora? Tutto si deciderà in pochi passaggi nelle prossime ore. Dopo la riunione di An nel pomeriggio, la linea rimane quella chiarita da Ignazio La Russa: tutto il partito, compreso Francesco Storace che avrebbe telefonato durante l’incontro, è d’accordo su una sola posizione: ”Anche noi siamo convinti che non sarebbe sbagliato passare dalle Camere per un Berlusconi bis, ma crediamo che questo non sia indispensabile”.
Ma l’ex governatore del Lazio, il grande sconfitto nel voto, fa sapere che le cose non sono così semplici: ”Sono felice della felicità dell’onorevole La Russa. Lo prego solo di non dire bugie perché, durante la riunione a cui ha partecipato lui, non c’è stata alcuna mia telefonata. Come è noto, non ho proprio nulla da dire”.
Riunioni infinite
Domani pomeriggio ci sarà la direzione nazionale dell’Udc. Mentre a Palazzo Chigi nel pomeriggio iniziavano altri vertici, prima tra Berlusconi e lo stato maggiore di Forza Italia e poi tra il premier e i leghisti Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti. ”
da Repubblica.it