A ruota libera

In Puglia è vietato operare...

In Puglia è vietato operare...

27/03/2008



”Vietato operare. Forse addirittura vietato ammalarsi. In tutta la Puglia non ci sono più posti letto negli ospedali e da ieri al Policlinico di Bari è vietato operare, perché, in caso di gravi complicazioni, l’ospedale non saprebbe dove ricoverare i pazienti. È scritto nero su bianco: in un fonogramma urgente della direzione sanitaria. E la situazione è talmente grave che si minaccia di requisire le sale operatorie per utilizzare lettini, respiratori e macchine salvavita per i pazienti più gravi. È la resa di un sistema sanitario in crisi che ieri è collassato. Parlano i numeri e la disperazione della gente che al pronto soccorso implora i medici per ottenere un ricovero.

La Rianimazione del Policlinico ha 14 posti letto. La media è di 18 ricoveri. Ieri erano a quota 21 persone. Oltre c’è la morte. Perché non ci sono macchine per l’ossigeno, letti attrezzati, personale specializzato. Non c’è semplicemente posto, perché quando si parla di pazienti che lottano per la vita non basta una barella in corsia, ci vuole un sistema sanitari efficiente: medici, spazi, letti attrezzati con macchine che costano. E così, ieri sera, il direttore medico del secondo ospedale più grande del Mezzogiorno ha alzato bandiera bianca. Ha scritto ai suoi uomini: ”Vista la grave emergenza di posti letto in Rianimazione si invitano tutti i direttori delle unità chirurgiche non in urgenza a rinviare interventi per i quali sia ipotizzabile la necessità di assistenza rianimatoria post operatoria”. Si tratta di sei righe, scritte con uno stile da telegramma e linguaggio burocratico, dietro cui si nasconde la débacle di un sistema sanitario arrivato al punto di non ritorno. Non si possono più operare i pazienti a rischio: parliamo di operazioni magari anche semplici, di routine, programmate, ma su persone che soffrono di cardiopatie o di diabete o di altre patologie che potrebbero richiedere, subito dopo l’operazione, l’assistenza delle macchine per la respirazione e le funzioni vitali, pazienti che non si possono accomodare su una barella pieghevole, come quelli ricoverati in Medicina interna o in Pneumologia in molti ospedali del capoluogo pugliese. [...]”


da
Repubblica.it
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