Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
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Non dimentichiamo i terremotati di Pompegnino...
27/03/2008
E’ ormai un’abitudine consolidata quella di accendere i riflettori mass-mediologici e istituzionali quando si verificano situazioni di emergenza legate a scherzi che la Natura considera fisiologici. Poi, però, dopo quelle poche settimane d’attenzione, tutto e tutti passano in secondo piano e si viene dimenticati. Questa farsa si sta riproponendo stavolta con gli abitanti della frazione di Pompegnino, in provincia di Brescia, tra i più colpiti dalla forte scossa di terremoto che ha investito la provincia qualche settimana prima dello scorso Natale. E i cittadini di Pompegnino non ci stanno a questo squallido e crudele gioco, tanto che, hanno deciso di costituire un Comitato pro-terremotati e affidare a una lettera pubblica il grido di forte e giusta protesta:
”La popolazione di Pompegnino vuole risposte alle sue molte domande. Chi si occupa del nostro dopo-terremoto? Stampa
nazionale e istituzioni ci prestano scarsa attenzione, ma noi, come tutti
gli altri paesi danneggiati, continuiamo a subire un disagio grave, mentre
ancora non sono state create le condizioni per ricostruire. Anzi, c’è il
forte sospetto che le istituzioni abbiano volutamente fatto passare il messaggio
che i bresciani, popolo di lavoratori, si rimboccano le maniche e ricostruiscono
da soli. Niente di più falso».
«Se si esclude parte
di quelli destinati alla prima emergenza, non sono stati ancora erogati i
fondi promessi da Stato, Regione e Provincia. Gli stanziamenti, circa 50
milioni di euro, rappresentano una quota ridicola rispetto ai danni stimati,
oltre 200 milioni».
«La garanzia statale presso le banche della zona, chiesta dalla popolazione
per mutui agevolati senza ipoteca visto che molti terremotati non hanno più
nulla da ipotecare, non arriva. E le banche concedono mutui solo fino a 50.000
euro rimborsabili in 5 anni, e non li concedono a chi supera i 60 anni. Molti
sono anziani, ed hanno spese superiori ai 100.000 euro. Come possono iniziare
a ricostruire?»
«Il centro storico della nostra frazione
è tutto puntellato, e questo impedisce di ripristinare la viabilità, bloccata
da abitazioni a rischio crollo. L’abbattimento della canonica, l’edificio
più pericolante, è impedito dalla Sovrintendenza. Ma non è certo edificio
di rilevanza artistico-culturale. E’ solo un impedimento agli interventi
di ricostruzione».
«Siamo su un territorio ricco di cave, molte oggi in disuso, e
ricordiamo la promessa del Commissario Buscemi di una perizia geologica che
ci dia sicurezza. Stiamo ancora attendendo». «In questa situazione, chi
può dormire sonni tranquilli?»
«Mentre malumore e scoramento crescono in fretta, chiediamo
al Commissario Straordinario Massimo Buscemi di esser presto qui da noi,
per dare risposte alle domande dei terremotati».
di
Giovanni Certomà
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