Non dubitare mai di se stessi.
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Nonna Paola, neocentenaria calabrese
27/03/2008
”Ha festeggiato 100 anni Paola Sergi, la nonnina di Natile Vecchio di Careri. Cento anni portati bene anche se qualche acciacco non le consente più di camminare come vorrebbe. Tuttavia, a sorreggerla ed a riempirla di accortezze ed amore ci sono la figlia Angela ed una quarantina tra nipoti e pronipoti. In una casetta piccola ma accogliente, vive la signora Paola che sta accanto ad una stufa a legna in attesa dell’arrivo dei pasticcieri ai quali il Comune ha ordinato una torta. un altro dolce, grandissimo, è stato il dono della cittadinanza che ha voluto festeggiare come merita una centenaria che è diventata il simbolo del piccolo centro arroccato sull’Aspromonte.
Tra i presenti: il parroco don Emanuele, rappresenti dell’amministrazione comunale e tantissimi bambini che appena la nonnina varca la soglia per raggiungere la grande tavola, inneggiano ”Tanti auguri a te” con un applauso scrosciante che coinvolge tutti i presenti. Cento le candeline rosa accese e tanta fatica per spegnerle tutte. Fa freddo e non è prudente farla attardare per i festeggiamenti. Nonna Paola ha una memoria di ferro. Accanto alla stufa racconta dell’alluvione del 1951 dove morirono dieci persone. Rivive quella giornata di lutto e cita ”Bastianu (Sebastiano) Pipicella con i due figli Totò e Micu (Antonio e Domenico) e Bruno Cavalieri. Ricorda quelle quattro giornate di ottobre con i torrenti in piena ma anche quando il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi passò da Natile per andare a Platì dove la furia dell’acqua aveva creato frane e smottamenti e messa in ginocchio l’intero centro «C’era anche l’avvocato (l’onorevole Filippo Murdaca che ricopriva la carica di Sottosegretario al Lavoro) - ricorda la nonnina - e noi tutti eravamo sulla strada, in contrada Angelica, dove adesso sorge il paese nuovo, ad attenderli, perché volevamo chiedere aiuti e sostentamento. C’era fame e disperazione e la stragrande maggioranza non aveva più casa». Nonna Paola ricorda anche le alluvioni del dicembre 1971 e gennaio 1973 e un po’ di storia del trasferimento di Natile Vecchio. «Siamo rimasti qui perché qui siamo nati e vissuti”. Proprio così la Signora Paola vedova del signor Antonio Mezzatesta attorniata da parenti ed amici vive sul punto più alto di Natile Vecchio, il ”Petto”, incastonata nell’Aspromonte.”.
da
quotidianodellacalabria.it
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