02/05/2008
Si premetta che i minimi di partecipazione sono due: A e B. Il primo serve a fare una selezione che garantisca un livello tecnico elevato ed omogeneo, il secondo a dare a tutti i Paesi una possibilità reale di partecipare all’evento sportivo globale per eccellenza - Decubertin, indeatore delle Olimpiadi Moderne disse in riferimento allo Spirito Olimpico che ’’l’importante é partecipare’’ - . Il famoso minimo imposto dalle Federazioni si giustifica con la necessità di fare un’ulteriore selezione in quei Paesi in cui non é in discussione la partecipazione, ma il caso opposto, ossia la necessità di selezionare non più di tre atleti per disciplina individuale. Questo é - era! - il caso della Maratona Italiana: disciplina con una tradizione d’eccellenza che ha sempre offerto un lotto di pretendenti superiore alla quota di iscrizioni da presentare. Lo stesso doveva accadere quest’anno, ma infortuni, problemi e defaiances di vario genere hanno decimato o meglio annientato i sogni di gloria di noi maratoneti. Cosa fare a questo punto? Ricordiamo che il minimo non é vincolante né necessario ai fini della partecipazione (quello indispensabile é quello imposto dalla Federazione Internazionale di 2h15’). Ricordiamo che la Federazione Internazionale ha predisposto il minimo B ancora più accessibile per permettere al maggior numero di Paesi possibili di essere rappresentato. Ricordiamo che in Italia ci sarebbero atleti pronti ad affrontare una preparazione estiva, sacrifici sotto il caldo sole estivo, sudore da spargere lungo le strade dello stivale. Cosa fare? Per me basterebbe prendere coscienza della situazione attuale, allinearsi al Minimo Ufficiale ed essere felici di poter avere ancora una volta atleti che incollino il folto pubblico di maratoneti italiani al televisore. Uno di questi atleti non si accontenterebbe di partecipare...garantisco io...ma per poterlo dimostrare dovrebbe esserci! Non esserci significherebbe aver perso in partenza!