27/05/2008
Nel mondo del podismo, quelli che vanno come lumache e arrivano sempre ultimi sono chiamati ’’tapascioni’’. I ’’tapascioni’’ non hanno attorno ai fianchi semplici ’’maniglie dell’amore’’, vale a dire lievi cuscinetti adiposi; il loro giro - vita, in realtà, è corredato da poderosi ’’maniglioni antipanico’’. Il Tapascio Bombatus inizia a correre e, dopo aver smaltito una quindicina di chili in sei mesi, disputa la sua prima maratona a trentanove anni. Cominciano così, con tocco lieve ed ironico, le pagine di questo vero e proprio intimo e pubblico diario di chi, come l’autore, ha fatto della corsa - e della maratona in particolare - la passione della propria vita. Una filosofia prima che uno sport, esperienza che inonda famiglia e lavoro, sentimenti ed amicizie: una scrittura misurata e densa di sorprese, che catapulta il lettore direttamente addentro alle maratone internazionali di Custoza, di Maranello - Carpi, di Reggio Emilia, Milano, Lisbona, Atene, New York, ma pure nelle faticose trasferte dei gruppi di volontariato in Albania, sino al perimetro del proprio paese ed al tavolo della cucina di casa. Ma non c’è solo questo nel libro, perché mentre l’autore correva ha visto, sentito, annusato, pensato, incontrato personaggi bizzarri, strani, commoventi. Storie paradossali, bizzarre, ridicole o imbarazzanti. Storie che parrebbero finte ma sono, inevitabilmente e necessariamente, assolutamente vere. Tapascio bombatus e altre storie. Diario di un maratoneta di Ezio Gamberini Prefazione di Fabio Marri Brescia, Liberedizioni, 2008, pp. 162 - euro 15.00
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