09/06/2008
Le note di Armando Trovajoli, che al pianoforte ha eseguito un brano della colonna sonora di Profumo di Donna, ha aperto alla Casa del Cinema di Roma, poco dopo le 13, la commemorazione di Dino Risi, durata poco piu’ di un’ora e conclusa dal breve intervento del figlio Marco. Le ceneri del regista verranno disperse a Murren (Berna), dove Risi ha conosciuto la prima moglie, Claudia Mosca. Alla commemorazione, oltre alla famiglia del regista con, fra gli altri, anche l’altro figlio, Claudio, e il nipote (figlio di Marco) Andrea Risi Miglio insieme alla madre Eliana, erano moltissimi i protagonisti del mondo della cultura e del cinema (pochi pero’ attori e registi sotto i 40 anni), che hanno affollato la sala Deluxe. Fra questi: Mario Monicelli, Ettore Scola, Paolo Virzi, Paolo Villaggio, Marisa Allasio, Francesca Archibugi, Valerio Mastandrea, Agostina Belli, Paolo Sorrentino, Raffaele La Capria, Silvio orlando, Manuel De Sica, Ornella Muti, Vincenzo Cerami, Carlo ed Enrico Vanzina, Francesco Maselli, Carla Fracci, Vittorio Sgarbi, Manuel De Sica, Paolo Virzi’, Angelo Barbagallo, Francesco Rosi e Sergio Castellitto.
Tra i pochi politici presenti, Francesco Rutelli e Giulia Rodano, assessore della Cultura della Regione Lazio. Ad aprire gli interventi e’ stato il fratello del regista, il poeta Nelo Risi, che ha dedicato al cineasta una poesia scritta negli anni ’70 per ricordare la morte della madre Giulia. ’’Ieri ho comprato un mucchio di giornali, anche quelli che non leggo, e ho visto che Dino e’ stato trattato come un divo. Mi ha fatto impressione - ha detto - non so se gli avrebbe fatto piacere. Sicuramente un po’ si’. Lui viveva la vita sfiorandola ma lavorandoci dentro’’. Ettore Scola ha ricordato come a Risi non piacessero le celebrazioni (’’pensava fossero occasioni in cui ognuno alla fine parla solo di se’’’). ’’Non gli piacevano i funerali e infatti non e’ venuto neanche al suo’’ ha detto il regista, che ha concluso con un epigramma: ’’Sul mio comodino c’e’ anche il libro di Dino, cosi’ la sera mi ricordo un po’ com’era. Ciao’’. Mario Monicelli, amico di Risi dagli anni ’30 quando lo conobbe a Milano, ha ricordato la scommessa fatta con il regista de Il sorpasso: ’’Non mi ricordo bene qual’era. Se era chi moriva prima ha vinto lui, se invece era chi campava di piu’ ho vinto io. Lui pero’ ha vinto la scommessa con la sua vita. Abbiamo fatto parte di una generazione che ha rimesso in piedi l’Italia con una solidarieta’ e una spinta comune. L’ha consegnata pero’ a una generazione successiva che si e’ abbandonata al consumismo. Dino ha raccontato l’Italia generosa, fattiva, ma con grandi commedie ha saputo segnalare anche le prime corruzioni che c’erano in quella societa’’’. Manuel De Sica, che per Risi ha composto le colonne sonore degli ultimi sei film, ha detto di averlo reputato ’’un secondo padre. Aveva quell’ironia che lo rendeva superiore a tutte quelle bassezze dei cinematografari italiani’’.
A chiudere, prima del previsto, la commemorazione, e’ stato Marco Risi: ’’Le ultime parole che mio padre mi ha detto sono state, ’pensa al tuo film’, e infatti stasera devo partire per andare a girare a Napoli. Se lui fosse qui dopo i primi interventi pieni d’emozione, non so se ora sarebbe moltissimo a suo agio. Probabilmente direbbe, ’se fossi a casa vostra andrei a casa mia’. Grazie a tutti’’. Fuori dalla sala, pero’ ancora molti gli omaggi al regista: ’’Quella di oggi e’ stato il modo giusto per ricordare Dino, senza troppa enfasi e’ stato raccontato cosi’ com’era veramente - ha detto Ma