A ruota libera

MAESTRO UNICO DAL PROSSIMO ANNO SOLO IN PRIMA

MAESTRO UNICO DAL PROSSIMO ANNO SOLO IN PRIMA

02/09/2008



Annunciato in punta di piedi, il ’’maestro unico’’ torna nella scuola italiana a passo di carica. I sindacati non gradiscono e annunciano battaglia. Non e’ piaciuto loro il metodo e anche il merito non convince, nonostante il ministro abbia assicurato oggi che non ha intenzione di toccare il tempo pieno e che la novita’ sara’ introdotta gradualmente: il prossimo anno interessera’ soltanto le prime classi del ciclo.

Mariastella Gelmini, la settimana scorsa aveva parlato del ritorno del ’maestro unico’ a Palazzo Chigi come di un ’’indirizzo’’ del Governo, ma, poi, nel tragitto dalla presidenza del consiglio al Quirinale il decreto su valutazione della condotta e ritorno dei voti, si e’ arricchito anche di questa novita’.

E ’’fuori sacco’’ e’ stata introdotta anche, con ’’raccapriccio’’ degli editori, la disposizione che i testi scolastici dovranno ’’durare’’ almeno cinque anni.

Il ritorno del ’’maestro unico’’ nella scuola elementare (dal 2009-2010 perche’ quest’anno non si fa in tempo), mandato in pensione nel ’90 dall’allora ministro Sergio Mattarella e sostituito da un team di tre insegnanti, rappresenta una rivoluzione, con conseguenze devastanti, a sentire sindacati e rappresentanti dell’opposizione, dal punto di vista pedagogico e occupazionale.

Di tutt’altro parere il ministro. ’’Aver introdotto un team di tre insegnanti non corrispondeva esigenze pedagogiche e formative. Ho piuttosto l’impressione che sia servito soltanto a far aumentare il numero degli insegnanti’’.

E insiste. ’’Una scuola che attualmente conta circa un milione e 300 mila dipendenti, un numero sproporzionato di personale, conseguenza anche di scelte come quella del team di insegnanti nel primo ciclo, e’ una scuola che non ha futuro. Non ha futuro perche’ spende il 97% del proprio bilancio in stipendi, una spesa ’ingessata’ che non consente al settore di rinnovarsi’’.

Considerazioni che per ora non cancellano le perplessita’ dei sindacati. ’Non e’ mai capitato nella storia d’Italia che una riforma dell’ordinamento scolastico venisse varata con un decreto legge. Ci troviamo di fronte a un colpo di mano che fa tornare la scuola italiana indietro di oltre 20 anni in un contesto che pero’, nel frattempo, ha subito profondi cambiamenti e peggioramenti’’, tuona la Gilda.

E i confederali non intendono stare a guardare. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil scuola si accingono a buttar giu’ un documento unitario e intendono promuovere iniziative nelle scuole per far sentire la voce degli insegnanti. Al ministro Gelmini chiedono di aprire subito il confronto che aveva promesso. ’’Va presentato subito l’intero piano programmatico previsto dal decreto 122, piano che riguarda l’intero sistema scolastico (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado e personale Ata)’’ dice il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, secondo il quale il Governo ’’ha introdotto nei suoi provvedimenti una rigidita’ ancor prima della discussione con i sindacati del piano programmatico’’.

Non usa mezzi termini il leader della Flc-Cgil, Enrico Panini che parla di ’’calcio nei denti ai bambini. Riuscire a distruggere la quinta scuola per qualita’ al mondo rappresenta la concreta attuazione di un attacco spietato al diritto dei bambini ad avere una scuola piu’ ricca e non piu’ povera di opportunita’. A fronte di questa situazione e’ necessario definire un calendario di mobilitazione e di lotta per contrastare scelte sbagliate e inaccettabili’’.

Dure le reazioni del Pd. ’’Il maestro unico - affermano parlando di ’’colpo di mano della Gelmini’’ il ministro ombra Maria Pia Garavaglia e la responsabile scuola del partito Maria Coscia - non e’ un romantico ritorno al passato. Significa una settimana di 24 ore, senza pomeriggi, senza attivita’ integrative e con i bambini a casa. In breve, un duro attacco alla scuola elementare, una scuola di altissimo livello, come dimostrano i dati Ocse-Pisa: seconda in Europa, ottava nel mondo’’.

A fianco della Gelmini si schierano, invece, il Pdl e il Moige. ’’Il maestro unico favorisce il rapporto tra bambino e insegnante’’ afferma la presidente del Movimento italiano genitori Maria Rita Munizzi che definisce ’’eccessive’’ le polemiche di queste ore. ’’Con il maestro unico, il bambino, che e’ alla prima vera esperienza scolastica, ha un passaggio piu’ graduale verso la figura dell’insegnante. Inoltre - aggiunge - ha una figura di riferimento piu’ definita, un rapporto piu’ diretto, mentre con piu’ docenti spesso ci sono problemi di disorientamento’’.

Ansa.it

Commenti

Nicola Fenelli 16/09/2008

Il rapporto insegnanti studenti in Italia mi risulta che sia il più alto almeno di tutta Europa, ma non mi sembra che questa proporzione possa far crescere il livello di preparazione dei nostri studenti. Francamente sono rimasto stupito della preparazione che ricevono i ragazzi in alcune parti del mondo, di paesi che non sono sviluppati economicamente come noi, parlo ad es. delle Isole Mauritius e dell’India, dove gli studenti parlano correttamente almeno 2 lingue, Inglese e il Francese e dove in matematica sono decisamente più avanti dei nostri. La mia esperienza formativa, si è fermata all’università dopo 4 esami superati mentre già lavoravo, e devo dire che fino alle medie inferiori è stata ottima, adirittura la preparazione che ho avuto alle medie ineriori mi ha permesso di vivere di rendita qualche anno anche alle superiori, ed avevamo alle elementari l’insegnante unico, che stava con noi dalle 8 e 25 alle 12 e trenta, ora che aspettavamo con ansia, già a me sembrava troppo 4 ore passate tra i banchi, figuriamoci ora che i nostri ragazzi ne passano almeno 7 al giorno e quando arrivano a casa devono ancora fare i compiti, e questo è un momento importante per loro per l’apprendimento, qindi irrinunciabile! Io penso che nell’attuale sistema ci sia qualcosa che non funziona, i nostri figli sempre meno preparati, tante famiglie che parcheggiano il loro nella scuola anche nel pomeriggio, rinunciando a quel coraggio che ogni genitore dovrebbe avere: di educare ! oltre ad avere un formazione culturale decisamente insufficiente vengono "scippati" del tempo che potrebbero passare spensieati in oratorio, nei parchi e prati a giocare o a praticare sano sport... qualcosa c’è da rivedere, la scuola noi la possimo vedere da due angolazioni diverse, una è in prospetiva dei nostri figli ed un’altra per quanti in essa trovano la loro dimensione di proffessionalità e di sostentamento, in conclusione ritengo che ci sia bisogno di buon senso.

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