30/04/2009
L’attività sportiva, qualunque essa sia, per natura è la promozione della psiche e del corpo dell’individuo. “Inquinarla”, facendole perdere la propria naturalità, ricorrendo ad artifici sempre più sofisticati è l’affossamento della salute di chi si illude di raggiungere “traguardi” importanti, gloriosi e molto remunerativi. L’ossessione di agguantare l’”obiettivo” fa perdere il lume della ragione, fregandosene magari, di quanto di buono e “pulito” si è fatto nella propria carriera fin ad allora. Ormai si fa veramente sempre più fatica a distinguere chi gareggia in modo naturale e chi, invece, illude sé stesso e il pubblico, ricorrendo alle “sigle” più disparate: “epo”, “cera” ed altri “neologismi “ dello stesso livello. Chi ama lo sport, qualunque esso sia, non può che restare svuotato dalle notizie, ormai quotidiane, di casi di doping: ciclismo, sollevamento pesi, atletica, ecc. E’ mia consuetudine, ogni sera, prima di addormentarmi, ascoltare il radio giornale della mezzanotte e qualche giorno fa, appresa la notizia, in uno stato di dormiveglia, della individuazione di diversi casi di doping alle ultime Olimpiadi di Pechino, mi sembrava di aver sognato. Al mattino invece, visionando le news on – line, ho avuto la conferma: non avevo sognato, ma era l’ennesima truffa allo Sport.