07/05/2009
Per il settimo anno consecutivo quest’estate sul lungomare roccellese sventolerà la Bandiera Blu, l’importante riconoscimento assegnato dalla Fee in collaborazione con il Cobat ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici che si sono distinti per la qualità delle acque e della costa, i servizi e gli sforzi per migliorare lo stato dell’ambiente. Il lavoro svolto dall’amministrazione comunale in tale direzione (i criteri di valutazione per l’assegnazione del riconoscimento tengono conto, tra le altre cose, anche del grado di funzionalità degli impianti di depurazione, della raccolta differenziata, delle iniziative per una migliore vivibilità e per la valorizzazione delle aree naturalistiche) ha fatto sì che Roccella continuasse a mantenere il prestigioso titolo di località balneare “doc” della Calabria, che da ben 7 anni le viene assegnato, ma sempre dopo aver superato rigorosi controlli. “Questo riconoscimento - ha commentato il sindaco Sisinio Zito - premia l’impegno che da molti anni l’Amministrazione sta svolgendo per quanto riguarda la qualità del nostro ambiente, a cominciare naturalmente dalle acque di balneazione, ma anche la tutela dei beni culturali, la moltiplicazione degli spazi pubblici, il governo del territorio in generale. La Bandiera Blu, per l’autorevolezza degli enti che la sostengono e per la grande eco che ha sulla stampa e sulla televisione nazionale, contribuisce non poco a diffondere una bella immagine del nostro paese presso l’opinione pubblica nazionale e a favorire quindi la crescita dei flussi turistici verso il nostro paese. Mi auguro - ha aggiunto il primo cittadino - che la Provincia e soprattutto la Regione, in particolare l’Assessorato all’Ambiente e quello al Turismo, tengano conto degli sforzi che stiamo facendo su questo terreno e dai quali trae indirettamente giovamento anche l’immagine della Calabria”. Infine un invito ai cittadini con particolare attenzione ai giovani ed ai commercianti “ad essere sempre più sensibili alle tematiche dell’ambiente, che sta diventando nel mondo di oggi un fattore di rischio ma contemporaneamente anche un grande fattore di sviluppo”.
Stefania Parrone
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