12/06/2009
Che lo si guardi dal golfo di Napoli o da uno dei sentieri che portano al cratere lo spettacolo è sempre tra i più belli: il Vesuvio non è solo un simbolo, ma anche un gioiello naturalistico e pezzo di storia e cultura della città. Adesso il vulcano è a un passo da un prestigioso riconoscimento. Il Vesuvio è infatti in semifinale nel concorso mondiale bandito dalla fondazione ’New seven wonders’, con il patrocinio delle Nazioni Unite, per aggiungersi alla lista delle sette meraviglie naturali del mondo. Al momento ’il simbolo di Napoli’ è terzo nella categoria ’montagne e vulcani’ e per sostenere la sua candidatura il Comune di Ercolano (Napoli) ha istituito un apposito comitato promotore con tanto di sito internet.
Nella home page di www.vesuvio.napoli.com c’é infatti il link diretto al sito del ’New seven wonders’ dove si può votare per il vulcano. E proprio il popolo di internet ha cominciato una vera e propria mobilitazione in favore del Vesuvio. In prima linea un quotidiano on line, ma sono tanti anche i singoli naviganti che dai loro blog e siti internet hanno rilanciato l’iniziativa. Sul popolare social network Facebook sono decine i gruppi di fan del vulcano, quello dal titolo ’Votiamo per il Vesuvio tra le 7 Meraviglie della natura nel mondo’ conta quasi 20.000 iscritti. "Questo riconoscimento sarebbe la conferma ufficiale di un primato di cui il Vesuvio gode già da tempo - dice all’Ansa il direttore dell’Osservatorio vesuviano Marcello Martini - è il vulcano più famoso nella comunità scientifica, nel Seicento fu istituito il primo piano di emergenza al mondo e in epoca borbonica invece è nata la prima struttura di ricerca sull’attività dei vulcani al mondo".
Da sempre poeti, musicisti, scrittori e pittori napoletani guardano al Vesuvio in cerca di ispirazione. "Una meraviglia a orologeria" così lo definisce, parlando con l’Ansa, lo scrittore napoletano Erri De Luca che al vulcano ha dedicato più di un racconto. Ricorda l’ultima eruzione nel 1944 che fu, racconta, "solo pirotecnica perché non volle aggiungere altro disastro alla guerra". "Il Vesuvio non è mai stato un arredo perché noi la bellezza l’abbiamo sempre pagata a caro prezzo. E’ l’incubo principale, il più sontuoso di questa città. E’ carico di potenza distruttiva eppure ogni napoletano saprebbe indicare dove si trova anche mentre dorme. Si trova a Oriente della città e per questo orienta i sonni e le veglie di tutti" ha concluso De Luca. Silenzioso osservatore delle vicende della città, oggi il Vesuvio è sede di un’area naturalistica protetta. Falchi e poiane volano attorno al cratere, mentre volpi e donnole si nascondono tra i pini e i lecci che crescono alle sue pendici. Tanti anche i fiori come la rosa selvatica, il biancospino e ovviamente la ginestra di leopardiana memoria.