A ruota libera

“CONFESSIONI”: MARCO PANNELLLA E DON ANDREA GALLO

“CONFESSIONI”: MARCO PANNELLLA E DON ANDREA GALLO

12/05/2010


Stamattina, prima di uscire, come mio solito, consultando on line alcuni quotidiani, la mia attenzione è stata catturata dalle notizie riguardanti Marco Pannella e Don Andrea Gallo. Casualmente il filo comune delle due news era quello di alcune “confessioni” in tema di sessualità. Pannella, fondatore del partito Radicale nel 1955 e padre di numerose battaglie politiche e sociali, in occasione dei suoi 80 anni ha rilasciato una intervista al direttore del TG5, Clemente Mimun, che sarà pubblicata sul settimanale Chi, nella quale confessa ’’Sono legato da 40 anni a Mirella (Paracchini, ndr), ma ho avuto tre, quattro uomini che ho amato molto. Non c’è mai stata alcuna gelosia con lei. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie’’. Continuando nella mia rassegna stampa, poi, guardo un’altra “confessione”, stavolta dell’estroverso Don Andrea Gallo, sacerdote genovese, sempre in prima linea e spesso provocatorio e fuori dai classici canoni e direttive rigide della gerarchia ecclesiastica. Già nel 2006, per esempio, fece molto discutere quando provò a fumare uno spinello nel palazzo del comune, come forma plateale di protesta contro la legge sulle droghe. Anche Don Andrea Gallo si è lasciato andare a delle “confessioni” e lo ha fatto in video davanti alle telecamere di Primocanale, dichiarando "Ho ceduto alle tentazioni. La carne è carne. Se io commettevo peccato, quando cadevo dovevo risalire immediatamente". Ha quindi commesso peccato? - domanda l’intervistatore - "Ma certamente, ma mai di pedofilia". E quando è successo? – continua il giornalista - "Nei primi periodi di difficoltà, tra i 30 e i 40 anni". Francamente, tra le due confessioni non è certo quella di Pannella che mi “colpisce”, quanto piuttosto quella del sacerdote genovese, che ho sempre stimato per i suoi modi “fuori dagli schemi” di interpretare i precetti del Cristianesimo. La “carne” sarà pure “carne”, ma la coerenza deve essere totale e non a mezzo servizio. La questione che, invece, pone Don Gallo, quella cioè del celibato dei preti, è una problematica su cui ci sarebbe molto da discutere: “[…]che il celibato obbligatorio debba essere affrontato dalla Chiesa, imparando dalla Chiesa d’Oriente che non ha mai imposto il celibato. I preti dovrebbero essere liberi di scegliere se sposarsi o no”.
 

Giovanni Certomà

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