12/12/2010
Dominguez, Spagna tradita Monta la rabbia sui giornali MADRID (Spagna), 10 dicembre 2010 - La Spagna piange. Di commozione e di rabbia. Tradita dalla "gran dama", dalla "fidanzata", dal "mito". Alcune delle definizioni usate oggi nei titoli dei giornali iberici in riferimento a Marta Dominguez, la "miglior atleta spagnola di tutti i tempi" accusata di spacciare sostanze dopanti, ieri arrestata, interrogata per 9 ore e rimandata a casa con i "domiciliari" solo perché incinta di 3 mesi. Frattanto la federatletica spagnola ha comunicato la sospensione della Dominguez, sia come atleta che come vicepresidente. L’atleta è stata sospesa "per il danno" provocato alla federazione e "all’immagine dell’atletica spagnola". NIENTE ECOGRAFIA — Marta doveva andare a fare un’ecografia, è finita, invece, alla caserma della Guardia Civil. A casa sua materiale sufficiente per incriminarla, nella dimora madrilena del suo allenatore, Cesar Perez, sostanze dopanti in quantità, Epo inclusa. Arrestato anche il suo manager, José Alonso Valero, l’ex prodigio degli ostacoli spagnoli, 10 volte campione nazionale, due Olimpiadi alle spalle. QUESTIONI DI FAMIGLIA — E con loro altre 11 persone, con due nuclei familiari ben definiti. A Gran Canaria i fratelli Eufemiano e Yolanda Fuentes, collegati ad Alberto Leon, ex biker, il pusher del gruppo, già finito in carcere ai tempi dell’Operacion Puerto: ieri nella sua casa dell’Escorial, 50 chilometri da Madrid, è stato trovato un bel bottino di doping, incluse sacche di sangue. L’altra famiglia è quella di Manuel Pascua Piqueras, il guru dell’atletica spagnola. L’uomo che negli anni ’80 introdusse Fuentes (ex campione universitario dei 400 ostacoli e fino ad allora ginecologo) nel mondo dell’atletica. Arrestata la moglie di Manuel, Maria Jose Martinez Guerrero, allenatrice anche lei, e il fratello di lui, José Luis Pascua Piqueras, che segue ciclisti (tra questi, in passato, Perico Delgado) e che ieri è stato l’unico insieme a Marta Dominguez ad essere rilasciato. Lui è libero, lei no. Arrestato anche Alberto Garcia, campione europeo dei 5.000 nel 2002 e positivo per Epo l’anno dopo, due anni di squalifica e nessun risultato di rilievo dal suo ritorno, poi due farmacisti e un altro paio di pusher di doping. La prima pagina di Marca: ’Anche Marte era una bugia’. La prima pagina di Marca: "Anche Marte era una bugia". i giornali — Oggi sull’Operacion Galgo scorrono fiumi d’inchiostro. Anche i giornali politici ospitano in prima pagina il sorriso largo e beato di Marta Dominguez, e dedicano quote tra il 90 e il 100% delle proprie pagine sportive al disastro. Marca riempie la prima con un titolo inequivocabile: "Anche Marta era una bugia" e spalma la sua rabbia sulle seguenti 9 pagine del giornale con titoli quali "Piove sul bagnato" e "Figuraccia mondiale". tradimento — Il Pais in prima parte non lascia spazio a grandi dubbi o interpretazioni: "Il doping fa fuori anche la gran dama dell’atletica spagnola", El Mundo si concede il beneficio del dubbio, "Da regina dello stadio a pusher del doping?" ma poi all’interno piange e picchia duro come gli altri: "Il ’tradimento’ della fidanzata dio Spagna", "Da atleta modello all’accusa di trafficante" un paio di titoli. Nel fondo, pieno di tristezza e intitolato "Siamo tutti positivi", si ricordano i tanti elogi spesi dallo stesso giornale per Marta, "Rappresentazione vivente dei migliori valori dello sport: sacrificio, lotta e ambizione, però anche rispetto e umiltà. Era la metafora della purezza". Oggi le cose stanno diversamente: "Lo stadio ha bisogno di una catarsi perché sembra che la sua essenza sia incastrata nel circolo del doping". Si ricorda che Marta Dominguez è vicepresidente della federatletica spagnola e che il suo presidente Odriozola, al quale viene dedicata una pagina intitolata "Parole di ferro, mano di seta", non ha saputo liberarsi di personaggi sospetti già dagli anni ’80. Tutti i giornali constatano con amarezza come Eufemiano Fuentes continui a gestire i fili dello sport spagnolo, e che mai come oggi non ci si possa fidare di nessuno. Il tutto, aspettando il verdetto su Alberto Contador.