13/03/2011
- di Chiara Ursino - Il mondo della disabilità e le persone che ne fanno parte, nel’immaginario collettivo sono visti come oggetti da sistemare e a cui dare una collocazione in un determinato contesto, quindi privi della capacità di agire e per questo, senza opportunità e prospettive future. Per fortuna, ciò, rimane solo un pensiero anche se è pur sempre radicato, infatti anche alle persone speciali si presentano occasioni che riguardano l’inserimento all’interno della società; uno di questi è proprio la tecnologia, divenuto mezzo accessibile a tutti senza differenza alcuna. La tecnologia può andare oltre perché è un efficace strumento per permettere la valorizzazione delle capacità residue delle persone speciali e per sopperire a delle mancanze; potrebbe essere considerato come un mezzo di completamento. Quando sulla strada incontriamo una persona disabile, ci accorgiamo subito che è tale. Se ci capita di chattare su facebook con uno di loro, non ce ne accorgiamo affatto. A differenza della vita reale, dove la società pone delle barriere, qui per il disabile è possibile navigare in tutta libertà e “correre “con la mente; in sostanza sentirsi come tutti gli utenti di facebook, senza alcuna differenza. La rete internet diventa un mondo virtuale dove, come nella realtà, troviamo i disabili. Questo sta a significare che la disabilità non rappresenta un mondo a parte, ma una parte del mondo. I pc, fin dalla loro comparsa, sono state macchine versatili e capaci di adattarsi a specifiche esigenze, contribuendo notevolmente al cambiamento della qualità della vita delle persone che posseggono una qualche particolarità, e che molto spesso hanno solo bisogno di strumenti adatti per sopperire ad un deficit. Se queste persone, infatti, hanno ausili adeguati, usare il computer diventa facile, anzi, per mezzo di esso si dissolvono le barriere di esclusione e di differenziazione che gli si formano attorno. Le tecnologie dell’informazione possono, dunque, contribuire a sostenere l’integrazione delle persone con diverse abilità all’interno della società, migliorando anche la qualità della vita, a condizione però, che tali tecnologie siano sviluppate secondo quei criteri che permettono a tutti di utilizzarle, altrimenti anche la tecnologia può rappresentare una barriera, tramutandosi nell’ennesimo momento di esclusione.