15/03/2011
Si tratta di una storia di pura passione, una di quelle che, con uno come Roberto Furfaro, non poteva che avere uno sbocco ai massimi livelli. L’esperienza di Furfaro è straordinaria per alcuni versi e, drammaticamente amara per altri. Da un piccolo comune come Roccella Jonica, sulla costa dei Gelsomini della Calabria, armato di ingegno, caparbietà e passione verso la sperimentazione e ricerca aerospaziale, è riuscito a raggiungere la NASA, a Tucson in Arizona. Nell’atto di fare la sua tesi di laurea si recò ad un convegno scientifico a cui era presente il Presidente della Nasa e Furfaro, senza alcun intermediario o persona che lo “raccomandasse”, si presentò direttamente a lui, esternandogli la volontà di trascorrere un periodo di tempo necessario presso la Nasa, per realizzare la sua tesi. Ricevette un assenso e da lì è partita la sua avventura che oggi, lo pone come uno dei massimi scienziati al mondo che si occupa di sperimentazioni e ricerche su Marte e il sistema planetario. Nella esclusiva intervista che ho realizzato all’amico Roberto (siamo stati compagni di giochi in età adolescenziale), racconta dei progetti attuati e di quelli in corso, con riferimento anche a progettazioni future, che potrebbero stravolgere il sapere umano. Ma Roberto Furfaro, nell’intervista, delinea anche la sua sfera privata ed extralavorativa, riuscendo a dare una immagine “umana” di una figura così rilevante nel campo scientifico, qual è lui. GURDA L’INTERVISTA