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CONVEGNO “QUI NON SI TOCCA”: I DIRITTI DEI BAMBINI

CONVEGNO “QUI NON SI TOCCA”: I DIRITTI DEI BAMBINI

29/03/2011


 - di
Chiara Ursino -

Il 26 marzo, presso il convento dei Minimi di Roccella Jonica (R.C.), si è svolto un interessante convegno, dal titolo "Qui non si tocca", su una tematica molta complessa, quale quella dei diritti dell’infanzia. E’ stato promosso dalla F.I.D.A.P.A. con il patrocinio del Comune di Roccella Jonica. Hanno relazionato la Dott.ssa Filomena Drago, psicologa e psicoterapeuta, Dir. ASL; la Dott.ssa Caterina Capitò, Coordinatrice Uff. GIP del Tribunale di Locri; il Dott. Giovanni Filocamo, Presidente del Tribunale di Locri; infine, un’insegnante, Teresa Giampa.
Di seguito riporterò una sintesi dell’intero dibattito. Dopo una breve presentazione a cura della Presidente della F.I.D.A.P.A, ha preso la parola la Dott.ssa Drago che ha delineato, in maniera chiara e sintetica, i caratteri essenziali riconducibili al maltrattamento, partendo proprio dalla definizione dello stesso. Il maltrattamento è l’insieme degli atti e delle carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentano alla loro integrità corporea, al loro tributo fisico, affettivo, intellettivo e morale. Le manifestazioni salienti sono: la trascuratezza, le lesioni di ordine fisico o psichico e sessuale da parte di famigliari o di altri. E’ brutto pensare che chi dovrebbe mantenere negli occhi del bambino il senso innato della meraviglia, della curiosità, sia proprio la persona che compie atti di trascuratezza o, peggio ancora, atti sessuali. Non possiamo pensare che l’abuso sessuale abbia solo una faccia; l’abuso sessuale, la trascuratezza e il maltrattamento sono infatti legati a moltissimi fattori. Uno di questi è proprio la trascuratezza di sguardi nei bisogni affettivi del bambino; altro elemento è quello di lasciare i bambini senza sorveglianza. Diversi sono i fattori riconducibili al maltrattamento; uno di questi è deridere il bambino, picchiarlo, mortificarlo, non prestare attenzione al suo bisogno di ascolto. Con il termine maltrattamento non si fa riferimento solo a quello di tipo fisico, ma anche a quello psicologico. Quest’ultimo è un tipo di maltrattamento ricorrente, proprio perché, molto spesso, è messo in atto in maniera inconsapevole. Pensiamo a quando un bambino viene maltrattato attraverso il linguaggio verbale, oppure attraverso un atteggiamento influente da parte dell’adulto. Il bambino è una persona, non è un involucro che educhiamo, facciamo crescere e conformiamo ai nostri desideri. L’abuso sessuale a volte avviene in maniera “naturale”, perché l’adulto è in grado di creare la situazione, senza dare sospetti, facendolo passare come un atto assolutamente normale, quasi affettivo. Così facendo, crea nel bambino una sorta di dipendenza inconsapevole. Le persone abusate crescono male, portandosi dietro questa ferita che riconoscono come tale solo durante il periodo adolescenziale. Successivamente, la parola è passata alla maestra elementare in pensione Teresa Giampa , la quale ha raccontato la sua esperienza professionale, facendo leva sull’importanza della scuola e della famiglia. La scuola e la famiglia sono le prime agenzie di socializzazione dove prende parte il bambino e trascorre la maggior parte del tempo. Spesso le insegnanti notano un qualcosa di diverso nel bambino, che non sono in grado di identificare. Notano, ad esempio, una chiusura, una sorta di isolamento. Egli è portatore di segnali di disagio, che rappresentano richieste di aiuto che, purtroppo, non sempre vengono colte in maniera rapida e quindi non si fa altro che ritardare il riconoscimento di un “evento, problema” e di conseguenza un intervento a suo favore. Di seguito, la Dott.ssa Caterina Capitò ha illustrato in maniera essenziale la parte legislativa in materia di abusi e maltrattamenti minorili. Dopo questo breve excursus legislativo, è stato il turno del dott. Giovanni Filocamo. Il suo intervento è stato di tipo riflessivo in quanto poneva l’attenzione su un interrogativo. Ci siamo mai chiesti cosa fa la società affinché i diritti dei bambini si realizzino? I bambini sono soggetti deboli e come tali, hanno bisogno di essere tutelati da una serie di norme che devono essere osservate. Per far sì che ciò avvenga, la famiglia non deve essere lasciata sola. I bambini sono il bene di tutta la società, quindi è necessario da parte delle istituzioni un investimento economico. In conclusione, la Dott.ssa Drago ha cercato di riassumere i vari interventi focalizzando l’attenzione su un concetto fondamentale: per garantire i diritti e la tutela dell’infanzia, bisogna fare innanzitutto prevenzione e perciò è necessario l’intervento di tutte le agenzie di socializzazione, quindi un lavoro di rete.



 

Chiara Ursino

Commenti

tina doria 30/03/2011

bellissimo articolo come sempre sei una grande a portare in rete molti avvenimenti del nostro paese. anche perchè so i sacrifici che hai dovuto fare per assistere al convegno. un segno della tua forza di volontà e di dignità che forse il nostro paese a volta dimentica.............

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