01/04/2011
- di Chiara Ursino - L’autismo è una sindrome complessa che colpisce più i maschi, ha una presentazione clinica diversa da bambino a bambino, per età, sintomi e gravità. Insorge tipicamente nei primi tre anni di vita, anche se la diagnosi può essere più tardiva. L’autismo può esser descritto considerando le abilità mancanti, oppure la creatività presente in questi bambini. Questi due modi di descrivere l’autismo hanno una ricaduta concreta sulla modalità di terapia. Bisogna considerare soprattutto la grande solitudine e la disperazione dei genitori che si trovano a combattere con una patologia molto complessa, per la mancanza di servizi socio-sanitari adeguati e di gruppi di sostegno. Molte sono le associazioni di famiglie esistenti al livello nazionale, a cui potersi rivolgere o i centri di trattamento dei soggetti con autismo. Una persona che ha una diagnosi abbastanza grave, ma si trova in un territorio che offre molto dal punto di vista umano nelle relazioni del sostegno, può ottenere più risultati di un paziente meno grave che vive in un territorio che sostiene meno. Il 2 aprile ricorre la giornata Internazionale sull’Autismo, che nasce con l’esigenza di dare voce alle problematiche ad esso connesse, quindi giornata di riflessione; i soggetti con diverse abilità hanno gli stessi diritti umani di qualsiasi altra persona. Come qualsiasi altra patologia, l’autismo ha bisogno di conoscenza e sostegno, le persone che ne sono portatrici e le famiglie non possono essere lasciati soli.