19/05/2011
- Chiara Ursino - L’omofobia è un insieme di emozioni e sentimenti come ansia, disgusto, avversione, paura e disagio che taluni provano in maniera conscia e inconscia nei confronti di gay e lesbiche. In altri termini, l’omofobia è quell’insieme di pregiudizi, atteggiamenti, comportamenti o opinioni discriminatori nei confronti di queste persone. Le persone omofobe pensano che i gay e le lesbiche siano perversi e pericolosi, malati o comunque sbagliati. L’omofobia si accompagna generalmente a un più ampio e diffuso pregiudizio: la convinzione che il mondo sia e deve essere omosessuale. Si dà per scontato che ogni essere umano sia uguale all’altro. In Calabria, dove vivo, chi è omosessuale ha la vita decisamente difficile. Ci sono paesini dove le donne non entrano da sole in un bar, figurarsi essere gay. Sono pochissimi coloro che trovano il coraggio di esporsi pubblicamente alle manifestazioni di Arcigay. Dal 17 maggio 1990, giorno in cui l’OMS ha eliminato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, favorendo così il superamento dei pregiudizi che gira attorno a queste persone, si celebra in tutto il mondo, la Giornata Internazionale contro l’omofobia. Tale celebrazione è nata con lo scopo di lottare contro ogni forma di violenza legata proprio all’orientamento sessuale. Le cronache italiane riportano spesso notizie di violenze o aggressioni ai danni di omosessuali. Tutto ciò è inaccettabile in un Paese civile! Il nostro Presidente, Giorgio Napoletano, ha lanciato un appello contro gli atteggiamenti omofobi, ritenuti insopportabili. Il Italia il testo unificato sull’omofobia è stato bocciato. La legge, all’esame della Camera da tanto tempo, è stata presentata da Paola Concia, deputata PD, unica omosessuale dichiarata in Parlamento e prevede di applicare delle aggravanti in caso di reati commessi per omofobia e transfobia. Mi auguro che la gente, anche senza una legge, si renda finalmente conto che ogni persona deve essere libera e rispettata indipendentemente dalle proprie tendenze sessuli.