22/06/2011
- di Giovanni Certomà - La “questione” della comunicazione interna alla scuola e con le varie componenti esterne ad essa, da sempre è una sorta di “area” piuttosto problematica. Tale problematicità si è ulteriormente acuita dal momento in cui ha iniziato a diffondersi nel contesto sociale generale, la pratica sempre più diffusa di una comunicazione che si fonda sulla multimedialità e che si serve di strumenti (pc) e modalità/vie comunicative (internet) che hanno, in modo molto esplicito posto in secondo piano e sicuramente reso anacronistico, tutto ciò che è/era comunicazione cartacea. È dunque inevitabile oggi, nonché funzionale, efficace e rapido, soprattutto in un Istituto comprensivo grande o in una scuola costituita da più plessi, che spesso sono logisticamente distanti tra loro, in particolare dalla sede in cui è dislocata la Dirigenza Scolastica, che si adottino dei sistemi comunicativi basantisi sull’uso del pc, della rete internet e della posta elettronica. Purtroppo, però, la disponibilità e la volontà di accogliere queste “novità” non la si riscontra ovunque, per cui sul territorio italiano, sia al nord che al sud, si possono individuare scuole in linea con queste “novità” (attrezzate ad ogni livello) ed altre assolutamente prive di ogni strumentazione necessaria nel settore. Le ragioni di questa doppia realtà si possono, secondo il mio parere, ricondurre in gran parte, ad una sorta di rifiuto aprioristico, da parte del personale docente, con tutto ciò che è innovazione e che, in particolare, li “costringerebbe” a ripensare alla progettazione e all’agire del proprio modo di essere insegnante. Questo atteggiamento di rigetto è piuttosto diffuso tra i docenti della scuola italiana. Indubbiamente, mettere in atto una comunicazione di tipo multimediale, dunque ammodernala, significa creare una serie di condizioni strumentali necessarie: dotare i diversi plessi almeno di un laboratorio di informatica, assicurare la connessione internet in adsl, che oggi tra l’altro, mediante una serie di accordi, alle scuole è offerta a costi assolutamente contenuti. Se poi non si riuscisse ad avere un laboratorio con molte macchine, si potrebbe pensare alla soluzione del wireless con pc aventi la possibilità di essere spostati da un ambiente all’altro all’interno della scuola e anche alla realizzazione di un sito internet della scuola, in cui inserire tutte le circolari e varie normative sia riguardanti il personale docente, ma soprattutto fare del sito il “luogo virtuale” e allo stesso tempo reale, a cui le famiglie possona attingere a qualunque tipo di informazione attinente l’organizzazione di quella scuola nello specifico e seguire il processo evolutivo – normativo della scuola italiana nel suo complesso. La funzione strumentale, però, evidenzia un aspetto fondamentale di un sito internet, che è quella dell’aggiornamento costante, se lo si vuol mantenere vivo, e di conseguenza della gestione del sito stesso. E l’attività di gestione, così come quella precedente di costruzione, non possono essere fatte “gratis” o comunque non in linea con i costi con cui un’attività del genere viene remunerata al di fuori dell’ambiente scolastico. Una volta attrezzata la scuola nei suoi diversi plessi con le macchine necessarie, si pone il problema di alfabetizzare la gran parte del personale docente, quindi mettere in atto corsi formazione, inizialmente sulle conoscenze ed abilità di base e poi progressivamente farli rendere protagonisti della tenuta in vita e dell’aggiornamento del sito stesso, che potrebbe diventare una importante “vetrina” e piazza virtuale in cui pubblicare e comunicare quindi all’esterno i lavori prodotti nella propria quotidiana attività didattica.