09/07/2011
di Chiara Ursino - Il termine religione richiama alla mente le sue accezioni più comuni, senza dargli un preciso significato. Quello che balza agli occhi, nella vita di tutti i giorni, è la rapidità dei cambiamenti delle cose, o perlomeno, dell’apparenza delle cose. Questa nostra società cambia forme e contenuti, così velocemente, che l’individuo è accompagnato da un sentimento di sgomento, proprio perché non ha certezze. La rilettura del rapporto fra religione, società e individuo ci conduce a nuove riflessioni. Proviamo a mettere a confronto quello che sembra uno dei più importanti aspetti della società e del pensiero umano con le caratteristiche più tipiche della nostra società, quella che sta per varcare la soglia del terzo millennio Le innovazioni tecnologiche, l’uso del pc e del telefonino, hanno determinato un avvicinamento al mondo, ma anche, a parer mio, un allontanamento da quelle che sono le reali certezze: abbandono della fede che oggi viene percepita come un qualcosa di non strettamente necessario per l’esistenza umana, perché non considerato come un bene primario, senza il quale, in fondo, si vive bene allo stesso modo. Un aspetto molto importante della cultura di una società è rappresentato dai suoi valori. Possono essere definiti come un insieme di idee, apprese e condivise di ciò che è buono e giusto per una collettività. Tra questi sicuramente ritroviamo quello della fede cristiana: un dono di trascendenza ovviamente espresso con il suo “rivestimento” culturale. La fede definisce il rapporto con Dio e con il suo mondo e può essere descritta come la ricerca di un senso e un’indagine interiore sul proprio io e una retrospettiva storica della propria esperienza di vita. Tante sono le avversità della vita, che spesso mettono a dura prova la fede di ognuno, ma per esperienza personale posso dire che, la fede riveste un ruolo molto importante; infatti, tutto ciò che mi accade, interpretandolo sotto la luce cristiana, ha un altro senso, un significato preciso. Anche la sofferenza per me è un dono, pur essendo vista come qualcosa di negativo e opprimente, ma grazie alla fede, che come “nutrimento”quotidiano mi sostiene, riesco a fronteggiare al meglio le situazioni di difficoltà, affidandomi completamente al volere di Dio. Ebbene, in questa prospettiva, ogni cultura dell’uomo, la stessa cultura dei cristiani, è esposta ad alcune sollecitazioni che possono diventare apporti significativi della propria identità.