24/08/2011
- di Chiara Ursino - L’individuo umano fin da bambino compie delle esperienze significative in ambiti assai differenti. Primo luogo dove avviene la prima fase di formazione e sviluppo è proprio la famiglia. All’interno di essa può manifestare il suo comportamento, anche se si tratta di una manifestazione inconsapevole, spinta dalla curiosità di esplorazione del mondo circostante. In questo modo, il soggetto, fin da bambino, stabilisce le relazioni con altre persone. Un altro agente di socializzazione è la scuola. Assume un valenza importante perché non solo permette fin dall’asilo, la correzione o il rinforzo di quello che è stato appreso in famiglia, ma anche di formazione in senso stretto del termine, ovvero formazione didattica. Qui entra in gioco una fase essenziale della psicologia cognitiva, ovvero l’apprendimento, che è quel processo costruttivo - strategico e intellettivo; cioè il bambino interagendo con il contesto d’istituzione acquisisce un certo grado di competenze e di abilità intellettive, che si consolidano nei diversi percorsi formativi. La formazione dunque si può definire come quel processo che prende forma secondo le nostre scelte, quelle che poi segnano la nostra vita, quelle che giungono attraverso “giri “ strani , percorrendo strade inaspettate, a volte sorprendenti, in altri momenti casuali. Per mia esperienza la formazione didattica, di conseguenza il valore dello studio è stato fondamentale, pur avendo avuto durante il primo percorso scolastico serie difficoltà insite alla mia disabilità visiva, che a volte mi ha portato ad odiare lo studio, il libro, facendo perdere tutta la sua bellezza e il suo valore. Per fortuna, solo dopo aver intrapreso il mio percorso universitario, il libro ha assunto per me un’altra forma,un altro colore, consentendomi di riscoprire l’importanza e di mettere in gioco le mie abilità cognitive che mi è stato consentito di attivare a pieno e senza limiti di nessun genere solo nel contesto universitario. La formazione universitaria per me è stata una sfida, sia con me stessa, che con gli altri, proprio perchè si trattava di “buttare sul campo” la proprie capacità, in termini pratici, organizzativi, trattandosi di un studio autonomo. L’autonomia, purtroppo per me, è un tassello che manca, o meglio non riesco in tutto e per tutto; la mia autonomia è parziale a causa di una disabilità fisica, che ha quasi sempre messo in discussione ( almeno in tempi passati) le mie abilità cognitive che, per mia fortuna, sono rimaste intatte. Raggiungendo il traguardo della laurea ho potuto realizzarmi e allo stesso tempo ho dimostrato a Tutti che se vuoi puoi!