22/09/2011
Ho quarant’anni e alla mia nascita Lui era già a Roccella da undici. Sono stati ben 51 gli anni trascorsi a Roccella Jonica da Don Antonio Perri che, per limiti d’età e non solo, lascia la comunità roccellese, per ritirarsi coi propri familiari in Sicilia, nella città di Palermo. Veramente un lungo periodo durante il quale ha saputo, col suo stile, dare una guida sicura e decisa ai tanti giovani che a Lui si sono avvicinati. Uno stile, il suo, che ho sempre apprezzato, contraddistinto di chiarezza, spontaneità e genuinità. Insomma, come si dice dalle nostre parti “non la mandava a dire”. Quando c’era da bacchettare lo faceva pubblicamente senza timori reverenziali per nessuno, sempre nel rispetto dello spirito cristiano. A Roccella lascia uno vuoto vero e proprio. E nell’animo questo vuoto lo avverto intensamente anche io, nonostante non viva da anni nella mia terra natìa. E come non sentire questo vuoto, da parte di una persona che mi ha consacrato alla prima comunione e che ha celebrato il mio matrimonio. È sempre stato prodigo di consigli nei miei confronti, consigli spirituali ed esistenziali. Don Perri ha dimostrato in questo lungo periodo di permanenza di essere un profondo conoscitore della Teologia, aspetto questo, che, forse, non tutti hanno conosciuto o saputo apprezzare a sufficienza. Le sue battute sono sempre state ficcanti e quanto mai appropriate, durante le tante omelie domenicali. Anche se non mi è stato possibile salutarlo in questi ultimi giorni a Roccella, sono riuscito, grazie al contributo dell’amica Chiara Ursino, a recuperare la sua voce, in questa esclusiva intervista audio che mi ha voluto regalare. Grazie di tutto e un forte abbraccio, Don Perrri! *foto di Vincenzo Scali