11/12/2011
Quando si scrive vi è sempre una ragione che spinge a farlo, anche quella del puro esercizio intellettuale, non è il mio caso, tanto più per questo articolo. Ogni tanto mi capita di riflettere sul valore dell’amicizia e sull’amicizia autentica, vera, quella che non ha un doppio fine. Credo, come per la maggior parte delle persone, che le mie amicizie “certificate” col marchio dell’autenticità non siano molte e tra queste vi è sicuramente quella di Genny Di Napoli, indiscusso Campione dell’atletica. A volte la vita è quanto mai misteriosa e per quanto ci si sforzi di comprenderne i segreti, difficilmente riusciamo a svelarli. Io e Genny siamo sostanzialmente coetanei d’età, differenza un anno e qualcosa; le nostre vite hanno corso su due binari paralleli. Negli anni Novanta, quelli d’oro per Genny, quando era il numero Uno in Italia ed anche al Mondo, io a Roccella Jonica, in Calabria, nella mia cameretta, dal piccolo televisore bianco, ammiravo da spettatore e tifoso le sue gesta atletiche; gioivo per le sue vittorie. E dopo oltre venti anni, quando mi sono trasferito a Milano, ci siamo casualmente conosciuti negli ambienti dell’atletica e del mondo mediatico del running. Lui, da puro talento non solo nella corsa, aveva attivato su internet la prima web – tv italiana dedicata al mondo dell’atletica leggera, per darLe quella visibilità che le televisioni non davano. Ricordo che in quella occasione lo intervistai, all’epoca per un portale internet col quale collaboravo e, per primo anche io, realizzavo le prime audio – interviste. Bastò quella breve occasione e Genny mi propose di entrare a far parte del suo progetto televisivo come inviato di Track And Field Channel Tv. Naturalmente accettai. Venti anni prima ne ero tifoso ed in quel momento mi chiedeva di collaborare con Lui: impensabile (venti anni prima!). Nel corso di questi anni, in cui poi abbiamo ideato anche la prima web – radio www.Trackandfieldchannel.net dedicata al mondo del running, ho imparato a conoscerlo molto bene, tanto da considerarmi uno dei pochi, suoi “autentici” amici – come dice lui - . Per chi conosce Genny solo dall’esterno e ha avuto poco tempo per approfondirne la personalità, potrebbe apparire un esibizionista e cose simili. Vi assicuro che così non è! L’ esibizionismo, positivo lo definisco io, fa parte della sua natura. Genny è stato sempre un grande personaggio con il fiuto innato per l’estetica, la classe, l’eleganza; in una parola, per lo stile. È’ un creativo, di quelli vulcanici, che non si risparmia mai per nessuno ed in nessuna circostanza; ecco perché in tutta Italia, gli amatori, la gente comune, lo amano e gli tributano sempre affetto. Genny è colui che in un evento è il primo a svegliarsi al mattino e, personalmente, ad andare a montare archi gonfiabili, stand, striscioni. Se qualcuno gli chiede dei consigli o interventi pratici, mai dice di no e si fa in quattro per dargli una mano. Ecco la sua generosità della quale, purtroppo, dico io, in più occasioni tanti hanno approfittato. Uno come Genny, con la sua creatività, concretezza, competenza, non è stato mai coinvolto nei progetti della FIDAL, a quella FIDAL a cui ha dato tutto sé stesso. Nei molti incontri con gli studenti a cui abbiamo preso parte – alcuni organizzati anche dal sottoscritto in provincia di Milano – Lui ha sempre partecipato gratuitamente e raccontando ai ragazzi la sua storia di atleta e di uomo, comunicando esperienze e lasciando messaggi dall’indiscutibile valore pedagogico e formativo. Per questo lo ringrazio! E la sua voglia di sacrificio, d’impegno costante, sempre al massimo in qualunque situazione, mi è un utile punto di riferimento. GUARDA VIDEO CAMPIONATI EUROPEI GENOVA 1992: GENNY DI NAPOLI MEDAGLIA D’ORO