03/01/2012
Ho trascorso un’infanzia e una fanciullezza “bellissime” e serene, grazie alla mia famiglia. Credo di essere cresciuto col senso della misura e del sacrificio e di aver interiorizzato il “lume” della coerenza. E tutto ciò, tutti questi valori mi sono stati trasmessi dai miei genitori che, spesso, hanno saputo dosare la loro azione educativa con diversi “no”; ma soprattutto hanno incarnato coi comportamenti questi valori. Dico ciò non per autoreferenzialità familiare, ma semplicemente per cercare di definire quanto oggi accade: sempre più la famiglia non è più famiglia ed è incapace di trasmettere valori e modelli comportamentali positivi. Enumerarne le ragioni di come si sia giunti a ciò, sarebbe veramente molto lungo e si dovrebbe compiere una ricostruzione sociologica degli ultimi sessanta anni e, forse, non sarebbe neppure sufficiente. La verità è che oggi, il modello della Famiglia fedele e indissolubile è in netta minoranza, rispetto a famiglie in cui la non fedeltà e la non indissolubilità la fanno da padrone. Dicendo ciò non vorrei sembrare un vecchio bacchettone integralista: assolutamente non lo sono! Nulla in contrario verso i differenti modelli di famiglia che il “supermercato” sociale offre, però chiedo, alle Famiglie che ancora si reggono sulla fedeltà e indissolubilità, di essere lievito e di uscire dall’anonimato, per testimoniare senza vergogna e coerenza questa loro natura.