A ruota libera

LE MORTI PER MANCANZA DI DIGNITA’

LE MORTI PER MANCANZA DI DIGNITA’

10/04/2013


In questa fase storica il nostro paese sta vivendo momenti difficili su diversi versanti, da quello economico - politico a quello sociale. Negli ultimi tempi si sta assistendo a episodi drammatici, gente che si toglie la vita perché esasperata delle tante difficoltà economiche dovute alla mancanza di lavoro o legate al fatto che, nonostante si lavori, non si riesce ad arrivare a fine mese. Mai come in questo momento l’espressione metaforica "ammazzarsi di lavoro”,  è diventata una realtà così tragica come quella che ha legato la morte all’attività lavorativa e ad un aumento della disoccupazione e della cassa integrazione. Si tratta delle cosiddette “morti lente”, morti per suicidio, provocate dalla disoccupazione e dalla precarietà; lente perché non avvengono improvvisamente ma seguono un travaglio che accompagna il soggetto per giorni e  mesi prima di arrivare alla tragica scelta. C’è chi resiste e tiene duro, chi invece crolla e precipita nella depressione e nel disagio psichico. La perdita del proprio lavoro e la difficoltà a trovarne un altro causano un’enorme insoddisfazione, sia a livello sociale che psicologico. Non possiamo accettare che tante persone si tolgano la vita per difficoltà economiche; è una ferocia che viene favorita da questo sistema di usura bancario e finanziario. Non è una cosa che "deve" accadere. Non dipende da una crisi "incontrollabile". E’ una ferocia prodotta da un sistema malato. Ci vuole un sommovimento totale, un ribaltamento di questi meccanismi e che le persone  si riapproprino del potere del denaro, riportandolo alla sua vera funzione di mezzo al servizio della ricchezza pubblica, creato senza debito, e fatto scorrere in misura adeguata e senza interessi. MAI, MAI, MAI, dobbiamo accettare che una persona, che una sola persona, possa uccidersi per debiti; che si possa avere una tale disperazione da togliersi la vita, da lasciare dei figli soli... per... debiti! abbiamo il dovere,  soprattutto chi occupa o meglio chi occuperà le poltrone, di pensare attivamente e che se si va in politica, lo si fa per il bene di tutti, specie per quelli che sono in difficoltà, sostenendo moralmente chiunque si trovi in difficoltà, tendendogli la mano non solo a parole, ma anche con i fatti, perchè una vita vale più di ogni altra cosa.




 

 

Chiara Ursino

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