27/07/2015
Ho voluto fortemente recarmi a Medjugorje, per rispondere alla chiamata di Maria, regina della Pace. Da qualche anno sentivo dentro di me questa forte volontà di recarmi in quel luogo, per aumentare la profondità della mia spiritualità. E così, affidandomi completamente alla volontà di Gesù, mi sono fatto guidare letteralmente nella organizzazione logistica ed in solitaria, di questo viaggio, giungendovi in un periodo in cui le temperature hanno raggiunto i 43°. Medjugorje è un luogo santificato dalla presenza delle apparizioni di Maria, regina della Pace. La “Gospa”, termine con cui è chiamata la Madonna, ha reso questa intera comunità, oggettivamente, differente e partcolare; una comunità santificata. Mi sono fatto convinto che, essere e pregare in questi luoghi santi, in cui si materializza la presenza del divino, sia una realtà completamente differente ed autonoma dal pregare nella propria casa o nella propria comunità. Non intendo affermare che via superiorità di importanza, ma sono due tasselli assolutamente autonomi; due dimensioni indipendenti, che bisogna vivere entrambe, altrimenti è come se venisse a mancare il pezzo di un puzzle. È aumentata in me una convinzione che avevo già: la potenza della preghiera nel modificare il corso delle vicende umane. Una preghiera che deve essere “nuda” davanti al Signore, senza filtri, senza riserve; a cuore aperto. Quella preghiera dal profondo del cuore che viene ascoltata da Gesù e dalla sua Madre celeste, che intercede per noi presso il Figlio. Si percepisce che questo non è un puro esercizio dialettico, ma che, realmente la preghiera, concretamente, è strumento di cambiamento, prima volto alla scoperta di sé e poi nei riguardi del mondo. Si percepisce la presenza fisica dello Spirto Santo, che si fa sentire, ogni qual volta lo si invoca dal profondo del cuore. Ho compreso perché a Medjugorje avvengono tante conversioni, guarigioni spirituali e fisiche, perché tutte quelle migliaia di persone presenti nel piazzale, durante la recita del Santo Rosario, della Santa messa e dell’adorazione Eucaristica, è “nuda” davanti a Dio, senza filtri, inginocchiandosi, chiede col cuore, prega, con tutta sé stessa, per sé, per i propri familiari ed il mondo. Ci si rende conto della potenza di Dio, quanto Lui possa tutto e se, qualcosa non va secondo la nostra volontà, non significa che Dio non ci sia, ma che, semplicemente, i suoi disegni per ognuno di noi sono diversi. Fidarsi ed affidarsi completamente alla volontà di Gesù ed essere consapevoli che i tempi di Dio non sono i nostri. Ed usare la preghiera per aprirsi a Lui; una preghiera sempre più costante, intensa e meditata, e Lui ci darà tutte le risposte che cerchiamo.