Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
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ROBERTO BOLOGNINO IL MARATONETA
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
Quella di Roberto Bolognino di Locri (R.C.) ma originario di Siderno, la si potrebbe definire una “bella” storia d’amore con la corsa: iniziata da adolescente, interrotta per lunghi anni, poi ripresa in età matura. “da piccolo mi piaceva molto correre, ma poi i compagni d’allenamento, me compreso, rivolgemmo i nostri interessi verso altri divertimenti: discoteche, ragazze… poi all’epoca non eravamo seguiti da nessuno, non si dava molto valore alla corsa, che da lì a pochi anni vide nascere atleti come il grande Francesco Panetta o il campione della Forestale, Giuseppe Ruggero”. Aveva appena 14 anni quando Roberto abbandonò e dopo un lungo silenzio quel “virus”, mai sopito, riaffiora: “Ho ricominciato a correre nel 2001 per disintossicarmi dal fumo di sigarette (2 pacchetti al giorno per vent’anni) e perdere qualche chiletto in più preso negli anni”. Ma il riprendere per dimagrire e smettere di fumare fu solo un motivo apparente, riemerge in modo prepotente lo spirito agonistico che porta Roberto a tesserarsi per l‘Asi Crisal Soverato e a fare sul serio: “adesso ho 47 anni ma da 6 mi alleno con assiduità con sei sedute settimanali di allenamento: 4 su strada, 2 su pista. Mi dedico tantissimo alla corsa, sacrifici veri e questa mi gratifica con buoni risultati, regalandomi nel 2005 un 4° posto nei campionati italiani ASI di corsa campestre a Silvi Marina ,Teramo; 2° posto nelle graduatorie fidal regionali nei 1500 e 3000”. Sempre il 2005 gli consegna a Cremona, Campionati italiani, il personale in mezza maratona , 1h21’15’” e l’anno successivo sul doppio della distanza a Carpi, Maratona d’Italia Enzo Ferrari, Campionati italiani, arriva il best time sulla 42 km e 195 mt.: “2h57’29’’ con un 2° posto regionale, 20° di categoria nei master 45 e 147° assoluto”. Evidentemente sono stati eccessivi gli sforzi di Roberto che “Ora sono fermo da tre mesi a causa di una forte pubalgia che mi ha colpito e che già da tempo si faceva sentire ma correvo lo stesso, non mi volevo fermare, avevo in mente di fare la maratona di Roma con gli amici della Locride, ma non c’e lo fatta e mi sono dovuto fermare per forza, non riuscendo neanche a camminare”. Basta un po’ di riposo e i propositi di Roberto si tramuteranno nuovamente in importanti traguardi ancora da tagliare: “presto spero di star meglio per riprendere il mio cammino, da dove lo ho lasciato, cercando di dare e ricevere tanto dalla mamma degli sport: la corsa”.
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