Non dubitare mai di se stessi.
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IN TAXI PER ROMA CON GIORGIO CALCATERRA
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
Sabato 17 marzo dietro all’expo maratona, intorno alle ore 9:00 c’è Giorgio Calcaterra ad attendermi, per fare, a bordo del proprio taxi, una ricognizione fino alla mezza del tracciato che il giorno dopo vedrà sfilare oltre 15000 podisti. Si parte dai Fori imperiali e Giorgio fa scattare anche il tassametro che accompagna il nostro giro “turistico”. Ci svela le caratteristiche tecniche del percorso e nel contempo fa da Cicerone delle straordinarie bellezze artistiche che attraversiamo; ed io, curioso qual sono, non posso che approfittare e fargli fare una sorta di riassunto delle proprie imprese podistiche ed scelte di vita. E’ una chiacchierata molto spontanea, mi basta chiedere e Lui, con semplicità e umiltà, risponde in modo schietto e naturale. Scopre la maratona nel 1990 quando, senza allenamento corse la sua prima 42 km proprio a Roma chiudendo in 3h29’e da lì prende il volo la serie impressionante di maratone corse a certi ritmi. Più di 100 le maratone corse e nel 2000 ha stabilito addirittura il record mondiale di maratone sotto le 2h20’, per la precisione ben 16. Uno dei suoi più bei ricordi è la vittoria inaspettata ad Helsinki nell’estate del 2003. Veramente tanti i km che ha percorso in gara e allenamento e le 10 paia di scarpe che all’anno consuma, sono le sue fedeli accompagnatrici. Non segue particolari tabelle di allenamento, ma solo le sensazioni che, comunque lo hanno portato in passato, ad allenarsi 14 volte a settimana, ora solo 7. Ama il suo lavoro di taxista, scelto subito dopo il liceo, quando decise di non proseguire gli studi. Intanto il tassametro va avanti e anche noi nel racconto che lui ci fa. E’ un bravo cuoco di pasta in bianco a quanto pare, ma a parte gli scherzi, la sua semplicità viene fuori anche nei propri gusti alimentari, tutt’altro che sofisticati e complessi. Ha corso nel deserto ed è stato campione italiano della 100 km e non nasconde che avrebbe voglia di ritoccare il proprio personale in maratona (2h13’15”), smentendo coloro che lo iniziano a considerare un atleta in fase discendente. Roma 2004 fu la sua più brutta maratona. Era la sua centesima e per l’occasione si ossigenò i capelli, ma durante la notte fu colpito da forte dissenteria che lo debilitò completamente, ma al mattino volle comunque partire ed arrivare al traguardo. Da qui emergono la sua caparbietà, voglia di non arrendersi, affrontare e superare i momenti anche più difficili. Il 18 marzo scorso Giorgio è stato incaricato di fare da pace maker alle atlete più forti della gara e, stando al risultato che ha ottenuto la algerina Salem –vittoria e record del percorso- ha svolto alla perfezione il suo compito. Siamo ormai alla conclusione del nostro giro di ricognizione attraverso le strade di Roma e alla fine quando Giorgio ferma il proprio taxi il tassametro alla mezza segna 58’ e 26 euro.
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