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Chiacchierando con ALBERICO DI CECCO

Chiacchierando con ALBERICO DI CECCO

27/03/2008


di
Giovanni Certomà


La 7^ edizione della Mezza Maratona di Udine è stata l’occasione per fare una lunga e amichevole chiacchierata con Alberico Di Cecco. Subito dopo la gara di domenica 24 settembre ci siamo ritrovati entrambi sul treno che portava a Venezia e per ben due ore si è avuta la possibilità di dialogare un po’ di tutto con Alberico. Andando in profondità nella sua vita personale e sportiva si ha semplicemente la conferma di come “fuori” sia assolutamente identico: trasparente, coerente, con idee chiare e forti riferimenti valoriali come la famiglia e le amicizie vere. Dopo la sua mancata partecipazione ai Campionati Europei di atletica per le “note vicende” che lo avevano ingiustamente coinvolto e da cui praticamente in modo immediato è stato scagionato senza alcuna macchia, Alberico spiega: “ certo è stato un momento quello, molto difficile sul piano psicologico, ma la certezza di essere estraneo a quei fatti e soprattutto la marea di amici che in quella circostanza non lasciavano certo muto il mio cellulare, mi hanno dato la forza per continuare ad allenarmi”. Si è allenato, infatti, Alberico, e ha ripreso a gareggiare in estate prendendo parte a diverse corse su strada, tra cui la nota “Corribianco”, dove ha sfidato il campione del mondo di maratona Garib. E dopo, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre ha fatto quattro settimane di allenamenti in altura tra Capracotta e Rocca Raso sotto la guida del suo allenatore che, non tutti sanno essere il prof. Romano Tordellli. “Questo connubio con Tordelli –spiega Alberico- nasce quasi in modo naturale, da una stima personale prima e tecnica poi. Il fatto che, tra l’altro, il prof. è logisticamente vicino dove io vivo è stato un altro elemento importante a che diventasse la mia guida di riferimento. Con lui l’intesa umana e tecnica è perfetta, così come con gli altri ragazzi del gruppo che lui segue, tra cui Denis Curzi”. Alla vigilia, in conferenza stampa, gli avevo chiesto che tempi pensava di poter fare alla mezza di Udine. E lui aveva dichiarato: “proverò a correre attorno a 1h03’”. A gara finita il suo crono è di 1h04’, ma Alberico è molto soddisfatto glielo si legge in viso e soprattutto lo si sente dalla sua stessa voce quando, immediatamente saliti sul treno comunica ai famigliari, al suo allenatore e agli amici più cari la sua prestazione. “Sono soddisfatto della mia gara anche perché ho corso praticamente da solo. Intorno al 12° km ho ripreso Ingargiola che, nella prima parte aveva provato a seguire il treno dei keniani ma poi non ce la ha fatta. Insieme abbiamo fatto due chilometri, io stavo bene ho detto a Francesco di darmi il cambio, lui ha detto che non ne aveva e sono andato da solo. Poi negli ultimi 150 mt della discesa finale Francesco si è buttato a capofitto e sulla linea del traguardo ha messo la spalluccia davanti alla mia. Per me è stato un buon test, in crescita rispetto a due settimane fa ai Campionati italiani di mezza Maratona a Rubiera. A questo punto in vista della mia partecipazione alla Maratona di Venezia ho buone sensazioni. Continuerò a lavorare sodo con gli ultimi otto giorni in cui farò scarico e il test del lattato”. Il nostro treno, intanto, senza che ce ne accorgessimo, arriva a Venezia Mestre. Scendiamo velocemente, si va al bar a prendere qualcosa da mangiare. Alberico ha il tempo di mettere nel sacchetto il panino per poi correre e prendere la coincidenza che lo avrebbe portato a Pescara. Naturalmente, abbiamo il tempo di salutarci e darci appuntamento per un’altra amichevole chiacchierata.



*Puoi ascoltare la versione integrale della intervista in audio mp3 collegandoti al portale www.podisti.net alla sezione ”Personaggi”