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“STRAMILANO” 2006: “…io, testardo e incosciente…”

“STRAMILANO” 2006: “…io, testardo e incosciente…”

27/03/2008


di
Giovanni Certomà



“Se la fai, buona “Stramilano!” Un mio caro amico, a mezzanotte in punto del 2 aprile mi inviava questo lapidario sms. Io, in modo altrettanto lapidario, gli rispondevo “sono messo male caro Renzo, il mio piede fa i capricci…ma io sono testardo e soprattutto incosciente…in corsa mi ricorderò del tuo augurio… grazie!”. Potrebbe essere la sintesi esaustiva della mia “Stramilano” 2006, la quinta, da quando nel 2002, ho iniziato a correrla; mai però, come questa volta, sono stato incerto fino all’ultimo se parteciparvi. Questo inizio di 2006 può definirsi tutt’altro che felice per quanto mi riguarda. Durante le vacanze di natale uno stop di 13 giorni per infiammazione, riprendo a correre, ma a non forzare e fare lavori di qualità. Quindi, nuova infiammazione che non curo, continuo a correr, ma non in modo regolare e senza allenamenti specifici e vado alla “mezza delle due perle”, da dove ne esco psicologicamente a pezzi, tralasciando il crono. Gran voglia di rivincita, obiettivo Roma-Ostia, ma ancora problemi fisici che non mi permettono di preparmi bene, ma alla Roma-Ostia riacquisto fiducia e convinzione sul piano psicologico-mentale. Fisicamente ancora non andava e infatti, arriva la periostite tibiale: per due settimane laser e ultrasuoni con allenamenti che riduco a 2 e di solo lento un po’ in progressione. Finito questo periodo mi pongo come obiettivo la “Stramilano”: due settimane di allenamenti (3 a settimana) “come dico io” con ripetute e lunghi a ritmo gara. Finalmente, praticamente dopo due mesi, riesco ad allenarmi per due settimane con sedute complete e vedo innanzitutto una condizione mentale e psicologica assolutamente recuperata e solida; e poi i tempi, la condizione fisica crescono molto. Ultima settimana, che precede la “Stramilano”, che doveva essere solo di scarico ecco che arriva il solito imprevisto, di cui a dir la verità avevo avute delle avvisaglie nelle due settimane precedenti: problemi al piede destro, non so di cosa si tratti, se di microfrattura, distorsione o altro, certo che di qualcosa di serio trattasi. Questo dolorino lo sentivo un po’ in corsa all’inizio e poi passava. Ma il mercoledì dell’ultima settimana appunto, durante l’allenamento tutto bene, ma già la sera e il giorno dopo non riesco a camminare. Venerdì col dolore vado ad allenarmi per provare, il dolore c’è ed anche abbastanza. A questo punto sono incerto se correre domenica, alla fine, dopo vari dubbi decido di andar e se ci vado penso: “devo finirla anche col piede a pezzi”. Soddisfattissimo di aver concluso la mia 5^ “Stramilano”! Un vero miracolo in quelle condizioni. Per tutti i 21 km ho corso concentratissimo, la gamba c’è, e del resto gli allenamenti lo testimoniavano. Spingo sempre, entro il limiti che mi permette il mio dolore al piede. Confesso che al 5 e 10° km, quando già il dolore si è fatto sentire ho pensato di non finire, ma mi sono ripetuto la autopromessa: “ormai sono in gara e devo finirla!”. Dal 17° km diventa veramente forte e persistente, stringo i denti, sono sempre in spinta fino al traguardo, e il mio 1h47’07” e le condizioni da “incosciente” in cui ho corso mi danno fiducia…ma adesso la paura è per il piede...
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