Non dubitare mai di se stessi.
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22^ FIRENZE MARATHON 2005: “un miscuglio di sensazioni contrastanti…”
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
Mi aspettavo di viver un fine settimana diverso nella città che fu dei Medici: visita del centro storico in un sabato di sole; tipico ristorantino fiorentino pre e post gara; e una corsa differente rispetto a quella che poi si è rivelata. Diciamo che non mi sono goduto Firenze e la sua maratona come avrei voluto e immaginato. Sicuramente le note felici della trasferta toscana sono state Giusy, mio unico e incommensurabile Amore; e l’aver corso fino al traguardo quella che per me era la terza Maratona, una soddisfazione sempre immensa! Ad un amico, infatti, che subito dopo la gara mi ha chiesto per sms come fosse andata, ho risposto: “è stata struggente, affascinante, irripetibile, artisticamente travolgente e anche un calvario con il vento freddo e la pioggia battente…”. Potrebbe esser una sintesi mirabile della mia cronaca, ma chi conosce i miei scritti sa che non riuscirei a fermarmi qua, per questo procedo nel mio racconto. Di maratone all’anno ne corro solo una e a novembre. Per questo 2005 avevo prima dell’estate scelto Firenze da dove, nel 2001, partiva la mia avventura di podista con la prima mezza. Firenze mi affascinava per vari motivi: storico-artistici; provar a misurarmi su un tracciato piatto e con un condizione molto buona che mi ritrovavo dopo le mezze di ottobre; rincontrarsi con l’amico Lodovico Nerli Ballati (speaker ufficiale della Firenze Marathon). Insomma gli ingredienti per provar a confenzionar una buona “prestazione” c’erano proprio tutti.
La mia avventura inizia il venerdì pomeriggio, quando, rientrato da scuola, pranzo velocemente e via a prender autobus e metropolitana per esser in tempo utile a salir sull’eurostar delle ore 16:00. Viaggio tranquillo e arrivo con qualche minuto di ritardo. Già la pioggia da diverse ore stava bagnando Firenze, con l’aggiunta dello sciopero poi, la “festa” è stata completa. Il tempo di scendere, infatti, e dirigersi alla postazione taxi per rendersi conto che sarebbe stato tutt’altro che rapido recarsi in albergo: una coda chilometrica; praticamente quasi un’ora –al freddo e sotto la pioggia- ad aspettar un taxi che è giunto solo alle 19:50. Appena arrivato intravedo subito la sagoma di Lodovico Nerli che vado subito a salutar, quindi salgo in camera, poso la roba, dopo di che si scende per la cena. Ci ritroviamo con Lodovico e mentre attendiamo i piatti ordinati, si discute un po’ di podismo, di maratone e della “Corrinsieme” e “Corribianco”, le due più importanti corse su strada della Calabria che approntano ogni anno un cast di top-runner tra i migliori a livello nazionale e delle cui gesta Lui stesso ne è il commentatore. Finalmente arriva quell’”insalatina di mare” da me ordinata, ma francamente era meglio che non l’avessero portata, vista la pochezza della qualità e della freschezza…vabbè lasciamo stare…che è meglio! Intorno alle 22:00 si sale in camera sperando che il sabato ci regalasse una tregua dalla pioggia e poter visitar con tranquillità il centro storico. Purtroppo, i miei desideri non sono quasi mai esauditi, ed infatti, sabato mattina, puntualmente, sono svegliato dal rumore della pioggia che non aveva smesso per un istante durante la notte di venir giù. Per nulla scoraggiati e decisi, nonostante l’acqua, a prender il largo per le vie bagnate di Firenze, si scende giù a fare una abbondante colazione e poi alle 10: 10 via dall’albergo. Nella mattinata visitiamo il centro e intorno poi alle 13:30 ci rechiamo all’expo Maratona per ritirare pettorale, chip, pacco gara e star là ad assaggiar qualche specialità toscana da degustar. Diversi sono gli amici incontrati qua, con alcuni di loro mi intrattengo, colloquiando senza accorgermi che il tempo stesse scorrendo. Alle 16:00 circa si lascia l’expo maratona per ritornar in centro, entrar in qualche negozio e attendere la messa serale delle ore 18.00 in Duomo. Usciti da questo capolavoro dell’arte, autobus numero 14 con direzione albergo. La cena di sabato<
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