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STRAMILANO - 2005: la gara dei top - runner
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
Oltre 50.000 podisti in tre corse distinte, 30.000 litri d’acqua, 3.000 chili di arance, 4.000 chili di mele, 500 chili di limoni, 1.300 volontari, 400 agenti di polizia municipale, 150 infermieri, 6 medici. Questa, in cifre, la 34^ edizione della manifestazione podistica più importante d’Italia che si è tenuta domenica 10 aprile. Da Piazza Duomo hanno preso il via la 15 Km e la 6 km (Stramilanina), mentre da Piazza Castello la mezza maratona agonistica che, per il secondo anno consecutivo, ha visto partire spalla a spalla i top-runner con gli amatori, senior e master; tutti con meta finale la splendida Arena Civica, per l’occasione festante e ben “addobbata”. Atleti provenienti da venti nazioni in rappresentanza dei cinque continenti hanno attraversato le strade della metropoli lombarda. Folta è stata la presenza degli atleti dell’Esercito italiano che ha scelto la Stramilano come prova del Campionato Nazionale di mezza maratona. E per il secondo anno consecutivo, il Comitato Organizzatore si è dimostrato sensibile e a sostegno dell’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla. E se non bastasse, per il decimo anno, è stata organizzata, con la collaborazione dell’AMSA, la Ecocorsa, una “gara nella gara”, con lo scopo di avvicinare sempre più i cittadini ad un maggiore rispetto dell’ambiente e di uno “sviluppo sostenibile”.
LA GARA DEI TOP – RUNNER
Il tracciato della Stramilano è, fin adesso, quello più veloce al mondo e non a caso proprio qua, nel 1998, Paul Tergat ha fatto segnare il primato mondiale sulla distanza e Rachid Berradi quello italiano (1h00’20”) nel 2002. In questa edizione 2005, il crono di 1h00’11”, conferma ancora una volta che le strade di Milano sono sempre velocissime; il tempo infatti, registrato il 10 aprile scorso, è la miglior prestazione stagionale. Un cast di partenti di primissimo piano, purtroppo però, solo e soltanto grandi africani e atleti italiani non in grado di tener testa alle furie nere degli altipiani. A difendere la vittoria dello scorso anno c’era Robert Kipchumba, specialista e compagno di allenamenti del campione del mondo Paul Kirui. JHON YUDA, vincitore dell’edizione 2003 e atleta che vanta un personale di 1h00’02. MARTIN HHAWAY SULLE, medaglia di bronzo ai mondiali del 2003. KEBENEI WILSON KIPROTICH, 24 anni, keniano dato in grandissima forma e considerato alla vigilia uno dei grandi favoriti, soprattutto perché reduce di recente di uno strepitoso 59’27 nella mezza di Lisbona che gli ha valso il terzo posto. Tra gli italiani, il sempre verde Giuliano Battocletti, Roberto Barbi, e per l’Esercito Pasquale Rutigliano, Giammarco Buttazzo, Sebastiano Mazzara, Doriano Bussolotto, italiani che hanno provato a non perdere troppi minuti dalle gazzelle nere. In condizioni climatiche quasi ideali, con cielo coperto e aria fresca al punto giusto, alle ore 11:15 partono subito come schegge impazzite keniani e tanzaniani. Il folto gruppo di atleti africani impone sin da subito un ritmo forte, tanto che passano al 3° km in 8’50, solo bianco che prova a star attaccato al treno nero è l’italiano Giuliano Battocletti. Il gruppo di testa procede sempre compatto e allo stesso ritmo fino al 15° km con un parziale al 10° km di 28’29. A quel punto, dentro la folta pattuglia africana, qualcuno si stancava di quel ritmo che considera troppo lento e decide di cambiar marcia e lasciar sul posto gli avversari. Autore e protagonista assoluto di questa mossa tattica è il giovane keniano KEBENEI WILSON KIPROTICH, che corre il mille successivo in 2’45 che gli permette di prendere nettamente il largo sugli avversari. Dietro, i soli che provano a restar relativamente in scia sono il tanzaniano Jhon Yuda e Lawrence Kiprotich. Kenebei Wilson Kiprotich, intanto, aumenta il proprio vantaggio e, mentre sta tranquillamente facendo il suo ingresso all’Arena Civica, a causa dell’assenza di qualcuno che gli indicasse che era dall’ingresso che doveva entrare,<
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