Non dubitare mai di se stessi.
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I presocratici, filosofi della Natura: Talete, Anassimandro, Anassimene
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
Con il termine presocratici si indicano quei filosofi che vissero e operarono prima di Socrate. Tali autori si dicono filosofi della natura, in quanto indirizzarono la loro riflessione filosofica sul mondo naturale ricercandone l’origine primaria; (che loro definirono archè) quasi da tutti ricondotta ad elementi fisico-naturali. Di nessuno dei filosofi presocratici c’è giunta una loro intera opera, ma solo frammenti; quindi le notizie sulla loro esistenza e sul loro pensiero sono tratte o da questi, o da testimonianze di altri filosofi successivi. Va ricordato inoltre, che i primi filosofi in gran parte si riunirono in scuole, la cui denominazione era tratta o dalla città o dall’area geografica in cui sorgeva, oppure dal tipo di impostazione che si dava alla propria indagine filosofica.
TALETE
Storicamente parlando, Talete può essere indicato come il primo filosofo della storia del pensiero. Egli visse e operò nella città di Mileto tra il 640 a.C. e il 562 a.C., fondandovi in tale città la prima scuola filosofica, denominata “milese”. Talete, come un po’ tutti i filosofi antichi, era un uomo con interessi non solo filosofici, ma anche di tipo matematico, biologico ed astronomico. Da Aristotele (filosofo successivo) è considerato come l’inventore del monopolio. Infatti, un anno, prevedendo un buona raccolta di olive affittò tutti i frantoi di Mileto a basso costo e poi li subaffittò al prezzo che volle, acquisendo così grandi guadagni. Come si diceva sopra, i primi filosofi cercarono di individuare quale fosse l’origine primaria da cui tutta la realtà del mondo naturale provenisse. Ebbene, secondo Talete, l’origine o archè è l’elemento fisico dell’acqua. Tale conclusione Talete la motiva dicendo che l’acqua sta alla base di molti fenomeni: perché dove c’è asciutto v’è la morte, mentre dove c’è l’umido c’è la vita e il seme cresce. Interessante, infine, è il pensiero di Talete sulla questione dell’animizzazione. A tal proposito, Talete definisce anima tutto ciò che determina movimento; arrivando a sostenere che, la calamita che è in grado di attrarre il ferro e quindi di produrre movimento di un corpo, è dotata di anima…
ANASSIMANDRO
Altro componente della scuola di Mileto e discepolo di Talete fu Anassimandro. Anche Anassimandro ebbe interessi sia di tipo matematico, geometrico e geografico; egli fu il primo ad aver pubblicato un trattato Sulla Natura. Anassimandro, a differenza di Talete, non pone un elemento fisico come origine (archè) di tutte le cose; egli ritiene, infatti, che la molteplicità del mondo naturale non possa essere ricondotta ad un elemento fisico, che proprio per la sua natura, è limitato e finito. Al contrario, Anassimandro ritiene che il principio da cui tutto si origina non può che essere qualcosa di infinito, illimitato, incondizionabile; tutto ciò Anassimandro lo definì àpeiron (infinito). Ora, l’àpeiron primigenio contiene – secondo Anassimandro – il germe dei contrari (caldo-freddo, asciutto-umido). In virtù del movimento vorticoso che contraddistingue l’àpeiron, i contrari in esso contenuti si distaccano e a loro volta si sviluppano singolarmente seguendo un proprio ciclo senza annullarsi; ciò che impedisce questo e garantisce l’equilibrio è il tempo. Anassimandro infine, si differenziò da Talete relativamente all’origine dei terremoti, che lui ricondusse a masse d’aria infiltratesi in spaccature terrestri, causate o dalla pioggia o dalla siccità…
ANASSIMENE
L’altro rappresentante della scuola filosofica di Mileto fu Anassimene. Egli ritiene che il principio da cui tutto si origina (archè) sia l’aria, anche se, non si riferisce tanto all’aria in quanto tale; ma aria come simbolo di qualcosa di vasto e non circoscritto. In un certo senso, l’archè proposto da Anassimene presenta qualche caratteristica dell’àpeiron di Anassimandro. V’è però, un differenza sostanziale: l’aria di Anassimene non solo c
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