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Maratona ”S. Antonio”: la gara dei TOP - RUNNER
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
La V^ edizione della Maratona “S. Antonio” si preannunciava, in chiave azzurra, particolarmente interessante, con quattro atleti italiani che avrebbero lottato per provare a conquistare una maglia azzurra per Atene 2004. In campo maschile, Goffi, Ingargiola e Giacomo Leone; in quello femminile Tiziana Alagia si presentavano tra i protagonisti. Per la vittoria, soprattutto maschile, i grandi favoriti erano sicuramente i molti atleti keniani ingaggiati per questa gara, coadiuvati da lepri di prim’ordine come: David Kiptanui, Pseret Benjamin, Mathew Sigei, John Kirui. Un’organizzazione, quella della V^ edizione, ancora una volta d’alto livello e attenta ad ogni minimo particolare. Per il settore stampa, un plauso va rivolto ad Andrea Schiavon, che ha curato e messo a disposizione degli addetti ai lavori, una serie di accorgimenti che hanno permesso di svolgere al meglio ogni operazione. Le previsioni per domenica 25 aprile davano temperature piuttosto alte, per un istante, però, durato il tempo di una serata, (sabato), ci si era illusi che i maghi della meteorologia avessero sbagliato. E invece, sin dalle prime luci dell’alba di domenica, il cielo si presentava già limpido ed era facile prevedere che non sarebbe stata un giornata facile per gli atleti. Anche per noi della stampa, la giornata inizia prestissimo. Andrea Schiavon ci aveva dato appuntamento alle 7:00 del mattino in Prato della Valle. Da lì, “scortati” da due pulmini della Polizia di Stato, raggiungiamo Vedelago, località di partenza: ore 8’00. I fotografi (tra cui il nostro Fabio Rossi) si dispongono sulle moto al seguito e altri in uno dei due pulmini che avrebbe seguito la corsa; noi altri “narratori” della gara, abbiamo preso posto sull’altro pulmino: ero in buona compagnia, vista la presenza del direttore Marco Marchei e dalla Mezza in poi, del tecnico azzurro Luciano Gigliotti. Partenza alle ore 9:00 in punto. Il caldo col passare dei chilometri aumenta, ma le lepri fanno molto bene il loro lavoro e si procede ad un ritmo intorno ai 3’04”. Gruppo folto e compatto fino alla mezza maratona, con un Giacomo Leone che, stranamente, anzicchè stare coperto, è sempre in prima linea. Il passaggio alla mezza è di 1h05’18”, al di sotto dell’1h05’24” previsto. Dopo la mezza, qualcosa si muove ed il nutrito gruppo si assottiglia, passando da venti a dieci unità, tra questi ci sono ancora gli italiani Leone, Ruggiero, Ingargiola, Goffi. La temperatura sale e i keniani forzano, intorno al 27° km gli italiani si staccano e al comando della corsa rimangono Kipketer, Kiptarus, Kiprono e Kiprotich (esordiente). Intorno al 29^ km Giacomo Leone si staccava dagli altri tre italiani e si fermava (ancora una volta). Intorno al 30^ km, Danilo Goffi si accorgeva che Ingargiola e Ruggiero non spingevano e decide di allungare da solo per andare e provare a riprendere i quattro keniani in fuga. I quattro davanti procedono compatti e dietro Goffi al 34^ km ha un distacco di 16 secondi. Al 37^ km Goffi riduce ancora il suo distacco e lo porta a 13 secondi, purtroppo, Danilo viene colpito da crampi che non gli permettono di chiudere quel buco e deve lasciare andare i quattro. Kipketer, Kiptarus, Kiprono e Kiprotich giungo così al 42° km, praticamente appaiati e fanno partire uno sprint finale dal quale usciva vincitore l’esordiente Kiprotich Benjamin in 2h10’43”. Goffi, mentalmente rinato, si piazzava al quinto posto in 2h11’06”.
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