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XIV^ Maratona di Torino in chiave azzurra

XIV^ Maratona di Torino in chiave azzurra

27/03/2008


di
Giovanni Certomà


La XIV^ edizione della Maratona di Torino si presentava alla vigilia come una gara particolarmente stimolante, soprattutto in chiave azzurra. La gara non ha tradito le attese e ha prodotta una naturale e decisiva cernita per chi aspirava a conquistare l’ultima maglia da indossare alle prossime Olimpiadi di Atene. Il favorito, Alberico Di Cecco, si è dovuto confrontare direttamente sulla strada con Danilo Goffi, Sergio Chiesa, Migidio Bourifa. Goffi e Chiesa venivano dati in buone condizioni, ma soprattutto Bourifa, dopo appena tre settimane dal secondo posto della maratona di Roma, ha provato con i denti a conquistare Atene. Percorso modificato, questo della XIV^ edizione, con partenza e arrivo nel centro storico della città piemontese, nello splendido parco del Valentino con annesso Castello. Ricordo che, il tracciato è stato ulteriormente velocizzato, nonostante Torino abbia il record di maratona italiana più veloce. Alberico Di Cecco ha, nella prima parte di gara, fatto trasparire quella responsabilità d’essere il favorito, tanto che, ha corso sempre davanti al gruppo degli inseguitori delle lepri, ma quando l’elegante e apparentemente fresco Cherono, intorno al 23° km, incrementava decisamente il ritmo, il carabiniere abruzzese lo ha lasciato andare, procedendo col proprio passo, comunque veloce. Goffi, invece, già al 18 km, dimostrava d’essere in difficoltà, tanto da ritirarsi qualche chilometro più avanti. Anche Sergio Chiesa, intorno al 23° km non reggeva e perdeva inesorabilmente contatto dal gruppo. Il solo italiano che restava nella scia di Di Cecco era Bourifa che, nonostante il cuore, dimostrava, comunque di sentire la fatica di Roma non completamente smaltita. Di Cecco, con saggezza tattica e sempre in grande spinta, recuperava la terza piazza e procedeva sul secondo, riuscito a raggiungere il keniano, e assicuratosi il secondo posto, vista l’imprendibilità di Cherono, preferiva concentrarsi sul miglioramento del tempo di Ruggero Pertile (2h’10”14) e mettere una seria ipoteca sull’ultima maglia azzurra disponibile per Atene 2004. Con il tempo di 2h0’9”29, l’Alberico d’Abruzzo ha dimostrato ulteriormente ancora una volta d’essere affidabile, ma anche tatticamente molto accorto; elementi che, i tecnici azzurri prenderanno nella giusta considerazione, visto che la maratona di Atene presenta una serie di caratteristiche che certo non premieranno il risultato cronometrico.


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