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Maratona di Roma - 2004, dominio italiano

Maratona di Roma - 2004, dominio italiano

27/03/2008


di
Giovanni Certomà



Oltre 9000 iscritti, più di 3000 le presenze straniere, 8621 alla partenza, 7640 i podisti che hanno tagliato il traguardo dei Fori Imperiali. E’ questa la sintesi in numeri record della decima edizione della Maratona capitolina. Certo, se andiamo a confrontare queste cifre con quelle delle maggiori maratone internazionali come Berlino, Londra e New York, il divario da colmare è ancora notevole. Ma è altrettanto vero che, le emozioni e le sublimazioni storico-artistiche che si provano a Roma non le offre nessun’altra maratona al mondo e non è questo un retorico pensiero, bensì una constatazione proveniente dai corridori stessi a dagli addetti ai lavori più qualificati. Non è stato facile per gli organizzatori gestire questa enorme moltitudine, hanno sicuramente profuso impegno e professionalità ininterrotti, ma diversi aspetti di tipo logistico vanno sicuramente rivisti. Il Marathon Village, per esempio, andrebbe meglio ridisegnato negli spazi. Quest’anno è stato sicuramente interessante che all’interno stesso siano stati organizzati diversi momenti di dibattito e presentazione dei top – runner, ma l’ampiezza di quel “quadrato” era veramente insufficiente, così come la gestione che ne è stata fatta, soprattutto durante la consegna pettorali dei top; non me ne voglia il mio amico Lodovico Nerli Ballati (speaker ufficiale), ma se per il prossimo anno si pensasse ad un allargamento dello spazio non si farebbe cosa sgradita. Sul piano prettamente agonistico, invece, la sintesi che si potrebbe adottare potrebbe essere la seguente: Italia batte Africa 5 a 1. Non è un punteggio tennistico, ma la -pur non usuale- realtà. Molti gli africani presenti, ma erano ben tre gli italiani –dati in buone condizioni- che alla vigilia avrebbero potuto seriamente impensierire gli atleti degli altipiani: Pertile, Bourifa, Ingargiola. Anche in campo femminile, accanto alle africane, le italiane Console, Ferrara e Genovese non erano da meno alla vigilia. E per una volta le aspettative della vigilia non sono andate smentite. Infatti, nella gara femminile, la lombarda Ornella Ferrara ha, con una certa autorevolezza vinta la corsa, stabilendo non solo il primato della stessa, ma anche quello personale (2h’27”49). Al secondo posto si è piazzata una buona Bruna Genovese (2h’29”04), mentre in leggera difficoltà la tarantina Console ha comunque agguantato il terzo gradino del podio (2h’33”15). Nella gara maschile, i tre italiani, ma in particolare Pertile e Bourifa, erano alla ricerca dell’ultima maglia azzurra disponibile per le Olimpiadi di Atene: motivatissimi ed in buone condizioni entrambi. Avevano chiesto un passaggio alla mezza maratona intorno a 1’04” e così è stato, le lepri hanno portato a termine il loro compito. Le danze si sono aperte quando Mutai, incaricato di portarli fino al 28° km ha prolungato di altri 2 km. A quel punto Pertile che in precedenza aveva perso qualche metro, mentre Bourifa appariva troppo aggressivo e dispendioso, dopo aver recuperato, si mette in testa alla corsa e gradualmente se ne impossessa. La svolta avviene al 33° km, quando il padovano dell’Assindustria, in modo regolare forza il ritmo e Bourifa non riesce a rispondere perdendo metro su metro. Pertile aumenta il suo vantaggio e taglia solitario il traguardo in 2h’10”13. Il bergamasco Bourifa, in evidente difficoltà, giunge secondo, esattamamte dopo un minuto. La delusione di Bourifa è palpabile, non solo ha problemi di stomaco (una volta arrivato), ma sul suo volto gli si legge a chiare lettere la delusione per quel mancato obiettivo che era Atene. Ma anche il vincitore, Pertile, al traguardo non appare per niente soddisfatto, avrebbe voluto fare almeno 2’09”, per aver la certezza del visto per Atene.




INTERVISTE POCO PRIMA DELLA GARA




Presidente della Maratona di Roma Castrucci

Soddisfatto di questi oltre 9000 iscritti?

“E’ il successo di un’organizzazione che si muove dieci m
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