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9^ Piacenza Marathon for Unicef - 2004

9^ Piacenza Marathon for Unicef - 2004

27/03/2008


di
Giovanni Certomà


Domenica 7 Marzo scorso, in quel di Piacenza, neve è stata prima e durante l’intera gara. Potrebbe essere questa la sintesi dell’evento. Nonostante tutto, però, la voglia di correre a qualunque costo ha senza dubbio avuta la meglio. Una Placentia Marathon, quella di quest’anno, non priva di ombre sul piano organizzativo, ma anche di piacevoli e inaspettate sorprese su quello puramente agonistico. E’ aumentato, pur se di poco, il numero totale di iscritti, che ha toccato i 2200 (500 maratona – 1700 mezza) e aspetto ancor più rilevante è la quota in denaro destinata all’UNICEF, che si è fissata attorno ai 50000 euro. Il Centro – Maratona è stato allestito all’interno del Palasport (zona stadio), dove la consegna dei pettorali si è rivelata ordinata, così come è stata efficace la serie di premiazioni e assegnazione dei pettorali ai to runner effettuate sul palco lì allestito; buona anche la scelta di organizzare all’interno (dopo le 19:00) il pasta party. Le ombre, invece, si devono ricondurre ad un pacco gara tutt’altro che ricco: per la mezza – maratona (15 euro) sono stati consegnati solo la maglietta e la sacca in plastica per gli indumenti; quello della maratona conteneva sicuramente qualcosa in più. La scelta, poi, di collocare in posti diversi la partenza e l’arrivo è assolutamente da rivedere. Si partiva infatti, dalla zona stadio e si arrivava in Piazza Cavalli, centro storico; la distanza tra i due punti era di tre chilometri e anche se c’era la navetta che trasportava gli atleti dall’arrivo alla partenza, si è rivelata insufficiente, costringendo i podisti (infreddoliti) ad attendere per un bel po’ sotto il nevischio misto a pioggia. Lo staff organizzativo, comunque ha profuso impegno e passione autentici e questo gli ha permesso anche di allestire un schiera di partenti di un certo rilievo tecnico. Folta e con intenzioni bellicose si è presentata la pattuglia di atleti africani sia sulla Maratona che sulla Mezza. Sui 42 km i grandi favoriti erano Charles Tangus e Abraham Mayo (vincitore della precedente edizione), che avevano intenzione, alla vigilia, di correre attorno alle 2h’12”, tanto che, fino ai 25 km avevano previsto una lepre come David Kiptanui. A tentare di contrastarli –ma sulla carta avevano poche possibilità – c’erano i due stakanovisti italiani della maratona, Emanuele Zenucchi e Giorgio Calcaterra. Sulla mezza maschile, il favorito Willy Koech, pensava addirittura di correre intorno all’ora. La maratona femminile, invece presentava come favorita Tiziana Alagia, con la possibile insidia della giovane keniana Dinah Chepchumba. Ma la maratona all’atto di correrla è sempre imprevedibile, se poi si aggiungono difficili condizioni climatico-metereologiche, può capitare che i favoriti saltino e il podio parli italiano. E così è stato. Il bergamasco Zenucchi, dopo aver provato sin dalle battute iniziali la fuga, si è fatto riassorbire procedendo in gruppo fino al 30° km insieme ai keniani Tangus e Mayo. Molto sciolto Manyo allunga su Zenucchi e Tangus e procede da solo. Dietro, intanto, intorno al 35° km Tangus entrava in crisi esi faceva superare da Calcaterra; Zenucchi invece, non solo manteneva la seconda posizione, ma prendeva coscienza che il distacco dal primo si riduceva e con un ulteriore allungo riusciva ad affiancarlo. Il bergamasco, nei due chilometri conclusivi, riesce a staccare nettamente Mayo e a tagliare per primo il traguardo con un minuto di vantaggio sull’avversario. In campo femminile, Tiziana Alagia, che era venuta a Piacenza per un allenamento in vista di una grande maratona in primavera, non ha avuto particolari difficoltà a dominare e vincere la gara in 2h’38”. Un risultato che la rinfranca particolarmente, visto che, la seconda parte di gara l’ha coperta ad un ritmo sicuramente più veloce rispetto alla prima. Nella mezza maschile, Willy Koech non ha raggiunto il suo obiettivo della vigilia, ma ha vinto con un rispettabile 1h’03”.