Non dubitare mai di se stessi.
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“ROCCELLA COM’ERA” E’ PIU’ VIVA CHE MAI
27/03/2008
di
Giovanni Certomà
Il territorio locrideo è sicuramente ricco di associazioni culturali, tra queste merita un’attenzione particolare “Roccella com’era”; che si occupa della riscoperta e divulgazione della cultura folclorica e delle attività artigianali locali. Per conoscere meglio il suo operato, abbiamo risentito uno dei suoi più ferventi componenti, il professore Giuseppe Guarneri.
Caro professore, l’estate scorsa, in occasione di un’altra intervista, ci lasciammo parlando del grande progetto che l’associazione culturale ”Roccella com’era” aveva intenzione di portare avanti con caparbietà. Mi riferisco alla creazione di un Museo delle arti e tradizioni roccellesi. Quali sono le novità in merito?
“Roccella com’era” continua incessantemente le attività proposte sin dall’atto della sua costituzione in qualità di associazione e sono indicate a chiare note nel vasto programma che il gruppo si è dato e intende portare avanti. Queste attività si dividono essenzialmente in due parti: da un lato la ricerca delle tradizionali attività economiche che a Roccella venivano praticate fino agli anni ’50 e la realizzazione delle monografie per lasciare una testimonianza scritta di tutto il nostro patrimonio socio, economico e culturale; dall’altra la messa a punto di un museo etnografico riguardante la nostra comunità. Ora, mentre la ricerca prosegue incessantemente con lo studio sistematico di quanto si faceva nel nostro paese prima delle grandi emigrazioni verso alcuni paesi europei o verso il cosiddetto triangolo industriale: Milano, Torino e Genova determinando così il conseguente sfaldamento di quel tipo di società precapitalistico e industriale, il cammino verso la costituzione del Museo, per dir così, segna il passo. In effetti, nonostante la buona volontà, non è facile portare a compimento un’impresa del genere. D’altra parte la nostra Associazione si sta attivando in tutti i modi per sensibilizzare l’opinione pubblica roccellese a collaborare per la realizzazione di questo progetto. E devo dire con soddisfazione, anche se piccola, più di uno dei nostri concittadini, che hanno già recepito il messaggio, ci ha contattato perché vuole mettere del materiale di sua proprietà a disposizione dell’Associazione per il costituendo Museo. C’è da augurarsi che altri cittadini facciano altrettanto.
Avete registrato aiuti e collaborazioni da parte delle istituzioni comunali, provinciali o regionali?
“Dicevo che già alcuni cittadini ci hanno espresso la volontà di lasciare al museo numerose attrezzature di loro proprietà. Devo dire con rammarico che purtroppo, non possiamo raccogliere il materiale che ci viene offerto in quanto non possediamo, al momento, dei locali disponibili per impiantare un museo. Ci siamo rivolti agli Enti locali, in particolare al Comune, ma come ben si sa, ci sono attualmente altri grossi problemi da risolvere a Roccella causati dalla famigerata alluvione di un anno fa. C’è da augurarsi che appena questi problemi saranno risolti qualche esponente dell’attuale amministrazione voglia prendere in seria considerazione il progetto del museo. La nostra Associazione sarà lì a ricordarglielo”.
Ma veniamo a ciò che necessita sicuramente di tempi più rapidi. Quali sono le iniziative che ”Roccella com’era” ha organizzato di recente?
“Non mancano le iniziative che la nostra associazione sta promovendo per ricordare all’opinione pubblica gli obiettivi per cui essa è nata. E a questo proposito voglio ricordare la ‘Sagra della melanzana’ riuscitissima questa estate sul lungomare, la riproposizione di un piatto tipico della cucina roccellese; la partecipazione alla manifestazione ‘Borgo in fiore’ con la rappresentazione di alcune attività artigianali e poi, ultimamente, l’1 dicembre scorso, la ‘Sagra del vino novello’ con zzippuli, alaci e allivi cumbitè.
Le nostre manifestazioni non vogliono essere solo folclore, ma momenti di riflession
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