Non dubitare mai di se stessi.
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MEZZA MARATONA DI PAVIA – 22/09/2002
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MEZZA MARATONA DI PAVIA – 22/09/2002
27/03/2008
Di
Giovanni Certomà
Quando si fa il bilancio di una manifestazione sportiva ci si affida, di solito, alla freddezza dei numeri e delle cifre: 500 gli iscritti; 1.02.48 il tempo del vincitore; 21 km e 97m naturalmente la distanza della gara. Ma la prima edizione dell’half marathon di Pavia è stata molto e ben altro. Il suo direttore tecnico, Genni Di Napoli, ha dato prova di serietà e professionalità, quelle stesse che lo hanno contraddistinto nei momenti migliori della sua carriera d’atleta. E’ riuscito a portare a Pavia atleti importanti del calibro di Ibrahim Kipkurui, Eric Kiptoon, Mose Kemboi, Daniel Kirwa Too, Paul Kirui, Mohamed Driouche; tra gli italiani Ruggero Pertile, Giovanni Gualdi e Tiziana Alagia. E questi atleti, in una giornata umida, non hanno tradito le attese, dandosi battaglia su un tracciato molto veloce e suggestivo. Per tutta la prima parte di gara non vi sono stati colpi di testa, solo dopo il decimo chilometro, il folto gruppo dei keniani ha iniziato a compiere scatti ed allunghi. Quindi, sono andati via Kipkurui e Kiptoon, che hanno risolto la gara alla sprint vinto da Kipkurui in 1.02.48, mentre Kiptoon con il tempo di 1.02.50 ha realizzato il suo personale. La terza piazza è stata conquistata dall’altro keniano Too Kirwa (1.03.26). Il primo italiano è stato Ruggero Pertile che con il tempo di 1.03.52 si è piazzato al quinto posto. Nella prova femminile, invece, l’assenza di Sara Ferrari, che aveva assicurata la sua partecipazione, ha reso estremamente facile la vittoria della potentina Tiziana Alagia. Ma la mezza maratona di Pavia, si è contraddistinta per l’estrema efficienza con cui sono stati accolti gli amatori che hanno soggiornato in città e la possibilità che è stata data loro non solo di trovarsi nello stesso albergo che ha ospitato i top runner, ma di vivere da vicino con questi grandi campioni; e non guardarli da lontano o come irraggiungibili. Proprio quest’ultimo aspetto, di essenzialità e naturalezza va riconosciuto al direttore tecnico Genni Di Napoli, che già sta pensando all’edizione del prossimo anno.
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