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A CHI SERVE IL NUOVO ESAME DI STATO?

A CHI SERVE IL NUOVO ESAME DI STATO?

27/03/2008


Di
Giovanni Certomà




Si è ormai alla vigilia del 19 giugno, giorno d’inizio degli esami di stato. E quest’anno non sarà certo come gli altri, vista la lungimirante novità introdotta: commissioni costituite da soli docenti interni per tutte le scuole statali e paritarie, eccezion fatta per le scuole legalmente riconosciute e pareggiate la cui commissione sarà ancora mista (insegnanti interni ed esterni). Ma la lungimiranza continua con i presidenti di commissione che non presiederanno, come di consueto, una sezione, ma tutte quelle presenti in un istituto. Nonostante, però, tali novità, pare che il governo non abbia nemmeno i soldi per pagare le commissioni così formate. Infatti, la legge finanziaria “prevede uno stanziamento di 40.240.000 euro. In base alle vecchie retribuzioni i soldi necessari per i 120 commissari dovrebbero essere 62.700.000 euro. Mentre per i settemila presidenti […] servono otto milioni di euro, più di 3.669.000 mila euro per i rimborsi spese. Il tutto fa 74 milioni di euro […]. Francamente ridicolo! Ma questa nuova versione dell’esame di stato è ancora più ridicola sul piano propriamente didattico. Ha ancora senso parlare d’esame, quando proprio l’esame è ciò che determina non solo l’individuazione delle conoscenze, ma soprattutto la capacità di saper gestire, in stati emotivi così intensi le emozioni, la propria psiche, la propria volontà. Come si fa ad eliminare questi passaggi, che certo non vi possono essere, se i docenti sono gli stessi dell’intero ciclo di studi. Mi chiedo se si voglia ridurre la scuola italiana al non sens più totale. Si elimini del tutto un esame di Stato che deve effettuarsi in tali condizioni. Quale il valore di un diploma conseguito con commissioni di soli interni? E’ aberrante!!!


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