27/03/2008

di
Giovanni Certomà


Dopo ripetuti e inconcludenti tentativi di votazione, in quel lontano 16 ottobre del 1978 fu eletto il nuovo Pontefice. La fumata bianca, dopo ben quattro secoli, si posava su un cardinale non italiano. Si trattava di un rappresentante della Chiesa polacca: Carol Woytila. I Paesi dell’est europeo salutarono quella elezione con preoccupazione e distacco; e avevano tutte le ragioni per essere preoccupati. Woytila, infatti, nella sua patria fu sempre personaggio attivo e profondamente
avverso alla ideologia comunista. Lottò duramente per far costruire chiese e diffondere il messaggio di Cristo. Si è fatto subito amare dai fedeli cristiani e da quelli italiani in modo particolar;. sin dal momento del suo saluto ai fedeli, assiepati in piazza S. Pietro, subito dopo la sua nomina.. Quella sua voce che pronunciava un italiano comprensibile, ma certo, barcollante. L’invito alla folla a correggerlo nel caso avesse sbagliato qualche pronuncia. Quasi immediatamente è entrato nel cuore dei fedeli. In questi suoi ventidue anni di pontificato ha viaggiato molto e ha scritto anche tanto. E’ riuscito a compiere però, un qualcosa di veramente storico, con la sua caparbietà e insistenza paziente, ma sempre calcolata e mirata. E’ riuscito a smantellare radicalmente quell’ideologia comunista, che si è rivelata impotente nel fronteggiare la purezza e la forza del messaggio cristiano. Oggi, a distanza di molti anni da quel 16 ottobre del 1978 molti ringraziano il Signore per quella elezione; altri, ahimè, piangono sulle macerie di un’idea che ha rivelato tutta la propria vacuità.